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'L'arte contadina' e la riscoperta di un patrimonio di 'tesori', dall'entroterra alla costa

Coinvolgente iniziativa domenica 10 luglio a Roccaspinalveti

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I nostri nonni affermavano: “Una terra coltivata è una terra amata”.

Ricondurre i giovani all’amore per la madre terra è l’ambizioso e lungimirante sogno del signor Antonio Piccirilli, cittadino attivo amante del proprio territorio, un uomo vigoroso, dal forte temperamento, che domenica 10 luglio, ha promosso a Roccaspinalveti un evento unico del suo genere denominato “L’arte contadina”.

I partecipanti hanno potuto trascorrere una giornata indimenticabile all’aria aperta, dedicata alla rivalorizzazione della vita agreste tra bella gente nella semplicità della vita di paese.

L’obiettivo del titanico organizzatore, per i paesani “Tonino”, è stato quello di creare “gruppo” e promuovere “sinergia” tra i paesi dell’entroterra “a mont” e la costa, in particolare con Vasto cittadina “a ball’”, da riproporre come sede, “vetrina espositiva”, dei prodotti e della storia dei paesi dell’entroterra, in modo, come evidenzia il signor Antonio “da fermare la lenta morte dei piccoli paesi” .

L’entusiasmo contagioso e l’energia tipica della spiccata personalità degli antichi “banditori” hanno rivestono di grande passione ed amore l’animo del signor Antonio Piccirilli che ha fatto visita al primo cittadino di Vasto, il neo sindaco Francesco Menna, per promuovere l’evento. Dal canto suo il sindaco ha subito accolto l’invito e si è dimostrato interessato e disposto ad accogliere e promuovere una così lodevole iniziativa.

La giornata ha visto il suo inizio con il raduno, in fascia tricolore delle rappresentanze comunali, dal vice sindaco di Vasto Paola Cianci al giovanissimo sindaco di Casalanguida Luca Conti ed ancora il vice sindaco di Gissi Carlo Gaspari e il consigliere regionale Mario Olivieri, assieme ai rappresentanti delle contrade dei Palio del Covone, Fonte Santa Maria, Acquaviva, Olmi, Quercialtieri, San Cristofaro, Santa Giusta, Vallocche, con i loro stendardi, il gruppo a cavallo degli “Orso Man” di San Salvo, e il gruppo folcloristico del Coro di Carpineto Sinello con i canti tipici della mietitura.

Una tipica colazione contadina ha catturato il palato con la degustazione di fette di pane fatte a mano e cotte al forno accompagnati da formaggio di pecora e ventricina locale e fantasiose e ricche frittate.

Il palio del Covone - afferma il signor Antonio - era una usanza della tradizione contadina. Prima, più di adesso, c’erano pochi soldi, ed allora i contadini, come omaggio donavano al Santo, nella ricorrenza della festa del Santo Patrono, il covone, un fascio raccolto di spighe di grano od orzo. Quanto più era grande il covone, quanto più era grande il gesto ed il dono. Da di qui nacque il palio come gara al fascio più grande”.

Suggestiva la rievocazione, in un ampio campo di orzo di alcuni momenti della mietitura e della trebbiatura dove alcuni contadini si sono cimentati nel raccogliere e formare i fasci con l’uso dall’uso di strumenti antichi come falce ed il martello a macchinari di recente utilizzo. La giornata è proseguita con un autoctono pranzo nella refrigerante pineta con succulenti piatti tipici come: sagnette e ceci e zucchine e salsiccia.

Nel pomeriggio la ditta Digiraffa di Raffaele Di Giacomo ha animato la piazza del paese con una vivace caccia al tesoro con tutti i bambini che sono stati invitati al gioco dal giovane contadino, improvvisato banditore, Gabriele Passucci.

Voglio ripercorrere le strade del commercio di mio padre, quando da piccino mi portava con sé a fare le fiere. Ho voluto promuovere una caccia al tesoro con simpatici premi della mia ditta di abbigliamento per bambini, per invitare i giovani alla riflessione. A volte il tesoro è sotto i propri occhi, basta saperlo scoprire e di qui crearlo.I ragazzi hanno partecipato con vivo interesse al punto che ho deciso che partirà con il camion Dgraffa una animazione per le piazze dei paesi dell’entroterra vastese nelle domeniche settembrine”.

Miranda Sconosciuto “la cicatille”

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