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Celebrazione e processione del Corpus Domini: ampia partecipazione

Il vescovo Bruno Forte ha presieduto i tradizionali riti a Vasto

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Come ogni anno tantissima gente ha partecipato alla S. Messa del Corpus Domini in piazza della Repubblica, dinanzi la chiesa di S. Giovanni Bosco, per quella che è la festa più importante per la Chiesa Cattolica, in quanto viene portata in processione, racchiusa nell’ostensorio, l’ostia consacrata che rappresenta Gesù vivo e vero, presente nel Santissimo Sacramento.

A presiedere la concelebrazione eucaristica mons. Bruno Forte, arcivescovo della diocesi di Chieti-Vasto, insieme a molti sacerdoti vastesi.

Presenti molte associazioni cattoliche e di volontariato come l’Unitalsi, gli Scout, le Confraternite, una corposa rappresentanza dell’Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Luciano Lapenna, autorità militari e soprattutto i tanti bambini dell'Estate Ragazzi e quelli che nelle scorse settimane hanno fatto la loro Prima Comunione.

Al termine della S. Messa una lunga processione si è snodata lungo le vie della città fino alla cattedrale di S. Giuseppe, dove si è svolta la cerimonia conclusiva.

La festa del Corpus Domini venne istituita nel 1264 da papa Urbano IV in seguito al miracolo che si verificò a Bolsena l’anno prima. Un sacerdote boemo, passando per la cittadina umbra, si fermò a celebrare messa sull’altare della chiesa di S. Cristina. Il sacerdote era afflitto da dubbi teologici, sul mistero del corpo e del sangue di Gesù e, al momento della consacrazione, dall’ostia cominciò a sgorgare sangue.

L’avvenimento fu prontamente comunicato al Papa, che in quel tempo risiedeva ad Orvieto. Questi ordinò che i paramenti indossati dal sacerdote, bagnati dal sangue dell’ostia, fossero trasferiti ad Orvieto. Durante il trasporto delle “reliquie”, gli abitanti dei paesi in cui passava la processione, buttarono dei petali di fiori sulle strade. Da questo episodio nacque la tradizione delle “infiorate”, con la realizzazione di bellissime composizioni realizzati con petali di fiori.

Lino Spadaccini (NoiVastesi)

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