Uscita dalla chiesa di Sant'Antonio di Padova, intorno alle 18.30, e percorso per le vie del centro cittadino fino al cospetto della Cattedrale di San Giuseppe.

Tradizionale Processione del Venerdì Santo a Vasto. Tra le 15 e le 17, nelle chiese vastesi, ripetuta l'azione liturgica con il rito della Passione al centro dell'attenzione, rito sostanzialmente diviso in tre parti: la liturgia della parola, con la lettura della Passione secondo San Giovanni, l’Adorazione della Croce e la santa comunione. Al termine i fedeli in silenzio hanno sciolto l’assemblea.

Poi la Processione. Dalla chiesa di Sant’Antonio di Padova ecco la lunga teoria con i simboli della Passione, sottolinea Lino Spadaccini, cultore di storia locale, sul blog NoiVastesi: il gallo, i dadi, gli strumenti della flagellazione, la Veronica, la Croce e la statua Madonna Addolorata con quella del Cristo Morto, custoditi nella chiesetta della Madonna delle Grazie. Presenti le confraternite cittadine, altri gruppi religiosi, e la Schola cantorum, diretti dal maestro Luigi Di Tullio, che ha intonato lo struggente 'Miserere' del Perosi. A presiedere il rito religioso, quest'anno, è stato don Francesco Pampinella, parroco di San Giovanni Bosco.

Fino agli anni ’20, ricorda ancora Spadaccini, la processione usciva il Giovedì Santo, al termine della Messa in Coena Domini, mentre il Venerdì Santo, quattro ore prima del tramonto, si svolgevano le “Tre ore di Agonia di Nostro Signore Gesù Cristo” (dette anche “Sette Parole”, per ricordare le sette parole pronunciate da Gesù prima di spirare), solennemente e drammaticamente, ma senza la processione. 

GALLERIA FOTOGRAFICA con la collaborazione di PIERFRANCESCO NARDIZZI