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Devozione e fede per San Michele nella festa della 'Vittoria' dell'8 Maggio

Massiccia la partecipazione alla processione per le vie del quartiere

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Quartiere in festa ieri nel rione San Michele in onore della “Vittoria” dell’Arcangelo Michele. Molto partecipata la Santa Messa, celebrata all’aperto dal parroco don Massimo D’Angelo, all’interno della quale è avvenuta la cerimonia d’intitolazione dell’Azione Cattolica parrocchiale al Beato Papa Giovanni Paolo II, con la benedizione del nuovo stendardo. Al termine si è formata la processione per le vie del quartiere, con la partecipazione del complesso bandistico “San Martino” di Vasto e di tanti fedeli, forse come non si erano mai visti in questi ultimi anni. La festa chiamata della Vittoria, venne istituita da papa Pio V (1566-1572), in ricordo delle apparizioni di San Michele sul Gargano, tra il 490 ed il 493. Apparizioni avvenute al Vescovo di Siponto Lorenzo di Maiorano che permisero ai cristiani di sconfiggere il re barbaro Odoacre. In segno di ringraziamento e per volere dell’Arcangelo Michele, il vescovo Lorenzo con tutta la popolazione, andò in processione sul Monte dell’Arcangelo per ringraziarlo, ma non osò entrare nella grotta indicatagli in sogno dall’Arcangelo. Alquanto indeciso, l’anno successivo il vescovo Lorenzo chiese consiglio al papa Gelasio I, il quale gli ordinò di occupare quella grotta e di recarvisi con i vescovi di Puglia a consacrarla, dopo un triduo di digiuni. Ma l’Arcangelo Michele si manifestò per la terza volta all’indeciso vescovo, dicendogli che non era necessario consacrare la grotta, perché già consacrata con la sua presenza, quindi poteva entrare e innalzare preghiere e celebrare la Messa. Il legame della nostra chiesa patronale con quella della basilica di Monte Sant'Angelo è molto stretto, in quanto, per scongiurare il diffondersi della peste, il 19 marzo del 1657, il clero di Santa Maria, accompagnato da tutto il popolo andò a posare la prima pietra della chiesa con scolpita la croce e la sigla SMA, nella quale venne incastrata una pietruzza della basilica di San Michele del Gargano.
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