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Grande entusiasmo dei ragazzi delle terze medie 'Paolucci' per il progetto sulla Vecchia Stazione

Venerdì 24 novembre alle 10,00 è prevista la manifestazione presso il piazzale antistante la stazione (lato ciclabile) Vasto Marina

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I ragazzi delle dieci classi di terza media della Scuola “R. Paolucci” del Comprensivo Spataro Paolucci 1 di Vasto, venerdì 24 novembre, dalle 10 alle 12, saranno i protagonisti della manifestazione “La vecchia Stazione di Piazza Fiume a 160 anni dall’inaugurazione della linea Adriatica, 1863-2023”. Un evento pubblico a cui è invitata a partecipare la cittadinanza.

“Sono stato spinto dal desiderio di approfondire e far conoscere il passato glorioso della Stazione”, racconta il prof. Domenico D’Annunziocoordinatore del progetto, “ma soprattutto di farlo conoscere ai ragazzi che non hanno avuto modo di vederla in funzione e restituire loro la consapevolezza di quello che è stato quel luogo e di come il treno sia stato il mezzo di trasporto per eccellenza che ha permesso di movimentare velocemente persone e merci prima ancora che le strade fossero sviluppate. La linea ferroviaria adriatica è stata la prima opera infrastrutturale destinata a portare l’Abruzzo e l’intera costa fuori dall’isolamento, permettendo lo spostamento agevole e veloce di persone e merci in un periodo storico, quello dopo l’Unità d’Italia, dove non erano presenti neanche le strade. Per me”, continua D’Annunzio, “il treno ha anche una componente affettiva molto forte, scatenando ricordi che riportano alla mia infanzia. Mio nonno materno, infatti, era ferroviere in servizio presso la linea adriatica dal 1930 c.ca presso località Lebba (dopo la stazione porto di Vasto) a sorveglianza di un passaggio a livello e, successivamente, più a sud in località Casarza dopo la frana del 1956, a garantire la sicurezza della linea che passava sotto la zona franosa. Purtroppo, mio nonno è scomparso quando avevo quattro anni e non ricordo molto ma la memoria storica è stata mantenuta viva da mia mamma attraverso foto e racconti. Inoltre, le mie estati sono state scandite dal passaggio del treno, in quanto le passavo a casa di mia nonna dove il treno passava a soli 10 m di distanza di giorno e di notte e vi dico che no, non dava fastidio anzi ci faceva compagnia. Sapevi sempre che ore erano e poi di sera ci divertivamo ad indovinare se il treno era un merci oppure un passeggeri senza guardare la ferrovia, perché il suono cambiava e come. Com’era bello vederlo passare e spesso, con i miei cugini, salivamo su una roccia vicino al tratto rettilineo per salutare macchinista e passeggeri i quali rispondevano con un sonoro fischio il primo e con la mano fuori dal finestrino i secondi. Con questo lavoro ho cercato di mantenere viva la memoria storica della nostra Vasto facendo rivivere le sensazioni dell’epoca d’oro della nostra stazione e della nostra ferrovia, biglietto da visita della città.  Il lavoro di ricerca ha portato a ritrovare tantissime foto e cartoline di tutto il ‘900, messe a disposizione di Filippo Marino, grande appassionato di fonti storiche. Sono state trovate anche fonti scritte come quella dei politici: Silvio Ciccarone senior capo dei liberali locali e Silvio Spaventa deputato al Parlamento di Torino che in una corrispondenza epistolare raccontano che all’inaugurazione della Stazione ferroviaria adriatica a Vasto, il 9 novembre 1864 venne anche il re Vittorio Emanuele II. Siccome la nuova stazione non era ancora pronta, il Municipio allestì una tenda per accogliere l’ospite d’eccezione. Il re titubante per l’allestimento improvvisato, in realtà si commosse dall’affettuosa accoglienza dei vastesi. 

Il prof. D’Annunzio racconta inoltre che fino alla Prima guerra mondiale transitava a Vasto un famoso treno, chiamato La Valigia delle Indie. Partiva da Londra, passava per la Francia, poi in Italia. Lungo l’Adriatico si fermava a Castellammare Adriatico, odierna Pescara, transitando per Vasto per arrivare a Brindisi. Arrivava poi in Egitto per arrivare in India, con coincidenze anche per la Cina.

Racconta anche di come la stazione ferroviaria di Vasto era importante per il turismo di quegli anni, anche di chi non si fermava ma ammirava dal finestrino la bellezza della nostra città. “Tutti ricordiamo”, continua D’Annunzio, “l’apertura dell’attuale stazione Vasto-San Salvo, avvenuta il 18 maggio 1980 e quando poi nel 2005 il vecchio tracciato costiero fu dismesso. Da lì in poi i treni sarebbero passati tutti sotto la galleria Vasto, lunga poco meno di sette chilometri sotto l’abitato della città.”

Questo lavoro preparatorio è stato sintetizzato in un power point e diffuso in tutte le terze medie della scuola secondaria di primo grado “R. Paolucci”. “Hanno aderito tutte le classi con grande entusiasmo”, continua D’Annunzio con grande collaborazione dei colleghi di Lettere, arte e tecnologia. Ne è venuto fuori un interessante progetto interdisciplinare in cui ognuno ha potuto dare il suo contributo. 

“Ho partecipato a questo progetto”, commenta il prof. Orlando Raspa coordinatore artistico e referente del dipartimento di Arte,” per cercare di entusiasmare i ragazzi verso una consapevolezza storica con lo studio della storia di un luogo importante di Vasto Marina, considerando tre aspetti, quella che era la sua funzione nel passato, lo stato attuale di abbandono e le possibili idee di riqualificazione nel futuro prossimo. Tra i motivi che mi hanno spinto subito a partecipare, c’è il ricordo di mio padre, Nicola Raspa, che è stato Capostazione Superiore e dopo aver girato tante stazioni nell’ultimo anno ha lavorato alla stazione di Vasto. Nella nostra famiglia è stato sempre grande il legame con le ferrovie.”

“I docenti”, continua Raspa, “si sono lasciati coinvolti dalla bellezza del progetto che è piaciuto molto anche ai ragazzi, soprattutto nella parte dell’ideazione architettonica. Si sono sentiti molto stimolati e molto partecipi, e le tante idee, tutte interessanti e creative, hanno meravigliato tutti. La cosa bella è che si sono veramente appassionati al lavoro proponendo per esempio un piccolo museo relativo alle ferrovie, ma anche aree attrezzate relative alla bici, punti ristoro. In classe sono state spiegate le basi progettuali, della pianta e del prospetto, ma anche del suo utilizzo, considerando che la struttura misura 43 metri per 13. Ha creato molto interesse anche il lavoro svolto da un ragazzo speciale, molto curato e dettagliato, che ha fatto tutte le piante al pc e siamo riusciti a coinvolgere un’azienda locale per la realizzazione di un plastico con la stampante 3D, nella misura 30 x 40. 

Ogni classe ha espresso questo approfondimento con tre cartelloni, per un totale di 30 lavori, che verranno fatti vedere nella manifestazione che si terrà il 24 novembre nei locali dell’ex Stazione ferroviaria. I lavori prevedono una divulgazione storico fotografica, l’inquadramento storico-politico, l’inaugurazione, l’importanza della stazione di Piazza Fiume e della rete ferroviaria adriatica, la dismissione della linea ferroviaria, i cenni storici e tecnici della galleria Vasto, lo stato attuale della vecchia stazione nel contesto della Via Verde dei Trabocchi e la proposta di riqualificazione considerando il contesto della pista ciclo-pedonale, tenendo conto dell’importanza turistica che la stazione ha avuto per il territorio di Vasto dal 1863 al 2005, anno della dismissione del vecchio tracciato.”

“È un progetto che ha creato molto entusiasmo”, commenta il Dirigente Scolastico, prof.ssa Eufrasia Fonzo, “ringrazio molto il prof. D’Annunzio e Raspa, coordinatori del lavoro, ma anche i ragazzi e tutti i docenti coinvolti. È un’interessante modalità per far riaccendere i riflettori sulla ex stazione ferroviaria di piazza Fiume a 160 anni dall’inaugurazione della linea adriatica.».

 

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