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Trabocchi e riconoscimento Unesco, percorso avviato

Tappa a Rocca San Giovanni nell'ambito del progetto di cooperazione 'Patrimonio culturale della pesca'

redazione
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Analizzare, con le istituzioni, le associazioni e gli operatori della pesca e del turismo, le opportunità e impegni che deriveranno dalla possibilità che i trabocchi vengano inseriti nel patrimonio Unesco

Con questo obiettivo, a Rocca San Giovanni, il Flag Costa dei Trabocchi ha promosso un workshop dal titolo “I trabocchi verso il riconoscimento Unesco”. L’iniziativa rientra tra le attività del progetto di cooperazione “PCP – Patrimonio culturale della pesca” di cui il consorzio della costa teatina è protagonista insieme ad altri 8 Flag italiani, tra cui il Flag veneziano in qualità di capofila, e che si concluderà, a fine marzo, proprio con la candidatura della “Pesca con attrezzi tradizionali nelle lagune e in mare” alla lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale Unesco.

La mattinata dedicata alle macchine da pesca tanto care a Gabriele d’Annunzio si è aperta ieri sul Trabocco Punta Tufano, con i saluti del presidente del Flag, Franco Ricci, che ha ricostruito la storia dei trabocchi e la necessità della salvaguardia delle strutture per le comunità locali. «Sicuramente è un percorso difficile che non si conclude con la candidatura di marzo, che è solo il primo passo di un iter molto lungo», ha evidenziato il presidente. «Così come siamo perfettamente consapevoli che questo ambizioso riconoscimento, oltre a offrire innegabili vantaggi per il nostro territorio e le comunità di pesca, comporterebbe anche degli impegni. Ma è una sfida che accettiamo volentieri».

Seconda tappa del percorso, che ha coinvolto una cinquantina di persone, tra operatori, associazioni, amministratori, pescatori e traboccanti, è proseguita con la visita al nuovo mercato del pescato fresco di Vallevò, presentato dal vice sindaco di Rocca San Giovanni, Erminio Verì. La struttura, appena completata e che a breve entrerà in funzione, è stata realizzata dal Comune grazie alle risorse del Fondo europeo per la pesca (Feamp 2014-2020) messe a disposizione degli enti locali attraverso un avviso pubblico promosso dal Flag Costa dei Trabocchi.

I lavori sono poi entrati nel vivo con il workshop in programma al ristorante Caldora Punta Vallevò dove a prendere la parola sono stati il referente del Flag veneziano Marco Del Monego e il dirigente del Servizio Sviluppo locale ed economia ittica della Regione Abruzzo, Francesco Di Filippo, che ha ribadito il pieno sostegno al progetto Pcp (che coinvolge anche i Flag abruzzesi Costa Blu e Costa di Pescara) da parte dell’Ente regionale. «La Regione Abruzzo ha creduto e sostiene questo progetto sul patrimonio culturale della pesca, che coinvolge tutti e tre i nostri Flag, e la candidatura all’Unesco», ha sottolineato il dirigente regionale, «perché nel territorio costiero, nelle comunità locali, nei comuni marinari c’è un forte legame con le tradizioni, gli attrezzi, gli usi, i saperi e i sapori legati al mondo della pesca».

A ricordare tutte le attività previste dal progetto PCP, arrivato ormai al termine dopo cinque anni di lavoro, è stato il direttore del Flag Costa dei Trabocchi, Valerio Cavallucci. Spazio poi alla proiezione del capitolo dedicato ai “Giganti del mare” del documentario Salsedine, prodotto da Twister Film per la regia di Riccardo Stopponi, che rientra tra le attività promosse nel corso del progetto. A fornire maggiori elementi sulla macchina da pesca abruzzese, sia dal punto di vista strutturale che da quello storico e identitario, è stato invece l’architetto Marcello Borrone, tra i principali studiosi e conoscitori di trabocchi della nostra regione. Opportunità ma anche rischi, al centro del convegno, che ha visto il presidente del comitato Tutela dei trabocchi, Walter D’Amario, tracciare un focus sulla direttiva Bolkestein e sulle azioni messe in campo per evitare che le macchine da pesca possano essere considerate alla stregua delle concessioni balneari. Parlando dei trabocchi, non poteva mancare la voce di uno dei traboccanti della costa abruzzese, Rinaldo Verì che, oltre a raccontare aneddoti legati al mondo della pesca visto dalla passerella e dalla piattaforma dei trabocchi, ha mostrato al pubblico antichi strumenti utilizzati in passato dai pescatori. Spazio poi alla discussione con gli interventi dei rappresentanti di Camera di Commercio Chieti Pescara, Gal Costa dei Trabocchi, Ats Geie Costa dei Trabocchi e di docenti dell’Università di Chieti e di Teramo.  

La mattinata di lavoro si è conclusa con una degustazione dei prodotti ittici di stagione del territorio.

Il prossimo appuntamento con il progetto PCP è in agenda il 21 marzo alle ore 15 al Museo Fellini di Rimini dove è in programma il convegno finale dal titolo “Pesca con attrezzi tradizionali nelle lagune e in mare. Verso la candidatura alla lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’Unesco”. 

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