Partecipa a Histonium.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Ombrina Mare verso l'”oblio”: al via le operazioni di smantellamento

L'insediamento petrolifero nella Costa dei Trabocchi è al capolinea. Ma gli ambientalisti non abbassano la guardia per nuovi progetti

redazione
Condividi su:

Va verso l'”oblio” Ombrina Mare.

La compagnia britannica Rockhopper,  proprietaria tramite la sua diramazione italiana della piattaforma petrolifera situata al largo della Costa dei Trabocchi (e per la quale era previsto un ulteriore allargamento alla fine impedito), ha avviato le operazioni di smontaggio della struttura.

A renderlo noto, sul proprio blog, è il coordinamento 'Stop Ombrina', che già il 6 luglio scorso, riportando l'ordinanza della Capitaneria di Porto di Ortona che comunicava l'inizio dei lavori di chiusura dell'impianto, aveva anticipato quello che, di fatto, rappresenta l'atto conclusivo e la tappa finale di un percorso iniziato quasi dieci anni fa.

La Rockhopper deve dunque rimuovere la piattaforma davanti il tratto di costa tra San Vito Chietino e Rocca San Giovanni, nel 'cuore' della Costa dei Trabocchi.

Soddisfatti per questo passaggio i comitati ambientalisti e non territoriali che vedono al culmine una battaglia combattuta con l'appoggio degli abruzzesi:

La lotta ha pagato – sottolineano -. Invece dei pozzi, della piattaforma e della meganave raffineria, tra qualche settimana avremo solo mare, il nostro mare liberato. L’Abruzzo unito, insieme a tanti altri movimenti solidali dalle altre regioni, è riuscito a vincere una battaglia campale”.

L'impegno, in tutti i modi, è di “non abbassare la guardia”, dal momento che altri progetti per impianti di perforazione e trivellazione nell'entroterra non mancano, sempre in Abruzzo: “Festeggiamo lottando. Abbiamo partecipato con i sindaci e le altre organizzazioni alla riunione in Regione contro i petrolieri canadesi che stanno cercando di resuscitare il delirante progetto di estrazione a Bomba".

Tornando alle operazioni di smantellamento degli impianti in mare, va dunque a calare il sipario su una vicenda che, sul piano burocratico e legale, era stata arrestata lo scorso febbraio, quando il Ministero dello Sviluppo Economico, negando alla Rockhopper il permesso di fare ulteriori prospezioni sulla base delle norme contenute nella legge di stabilità 2016 (che fissano il divieto di prospezioni entro le 12 miglia dalla costa), aveva scritto, effettivamente, la parola fine sulle trivellazioni nella Costa dei Trabocchi.

Condividi su:

Seguici su Facebook