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Stop alle 'sagre taroccate', nuove regole e disciplina per le feste popolari

Provvedimento regionale in fase di eleborazione dopo le sollecitazioni di Confcommercio

redazione
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Lotta alle 'sagre taroccate', ovvero a quegli appuntamenti, per lo più estivi, che non sono caratterizzati da un autentico legame con l'identità culturale del territorio in cui si svolgono.

A mobilitarsi, da qualche anno, su questo aspetto è stata in particolare Confcommercio ed un relativo percorso si sta sviluppando in ambito legislativo regionale.

Proprio in Regione, presso la sede del Consiglio, si è svolto un incontro al quale hanno preso parte il presidente della terza Commissione consiliare Lorenzo Berardinetti ed una delegazione di Confcommercio Abruzzo composta dal presidente  e dal direttore, Roberto Donatelli e Celso Cioni. Al centro dell'attenzione una proposta di legge per porre regole a sagre e feste popolari in genere.

Berardinetti ha illustrato obiettivi e finalità della normativa e la necessità di elevare al massimo l'offerta di prodotti tipici regionali all'80% forniti durante le sagre, di equiparare gli adempimenti ed i controlli sanitari a quelli applicati ai ristoratori ed ai pubblici esercizi, di ridurre i giorni di durata, di prevedere la partecipazione delle associazioni di categoria all'espressione di pareri in merito ai requisiti e la possibilità, riservata agli esercenti di attività produttive poste nelle adiacenze dei luoghi a ridosso delle sagre e delle feste popolari, di poter ampliare la superficie di somministrazione temporanea per collocare tavolini e dehors su aree private e pubbliche prevedendo infine un calendario regionale.

"Esprimiamo la nostra soddisfazione – sottolineano i vertici di Confcommercio - sulla volontà di giungere finalmente ad una legge che regolamenti le sagre e le feste popolari, cosa che abbiamo richiesto da anni senza giungere mai ad un risultato concreto. Abbiamo invitato il presidente Berardinetti a giungere in tempi brevissimi all'approvazione e chiudere una fase nella quale si è tollerato oltre ogni limite l'organizzazione di molti eventi che nulla hanno a vedere con la valorizzazione dei prodotti tipici abruzzesi e che in troppi casi sono stati evidenti esempi di concorrenza sleale nei confronti dei ristoratori e degli esercenti, pubblici esercizi che rispettano quotidianamente leggi, regolamenti e carichi fiscali onerosi.

Continueremo a seguire con attenzione sollecita gli sviluppi dell'approvazione che auspichiamo nell'interesse generale e delle categorie da noi rappresentate”.

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