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Un Presepe Vivente 'speciale', nella casa di 'ragazzi speciali'

Si rinnova l'appuntamento alla pineta di località Rosario del San Francesco di Gissi

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Anche quest’anno (appuntamento domenica 13 dicembre dalle ore 16,30), come tradizione ormai da anni, gli ospiti, gli operatori del centro di riabilitazione dell’Istituto San Francesco di Gissi, struttura facente capo alla Fondazione Padre Alberto Mileno di Vasto Marina, i giovani del servizio civile che prestano la loro opera nel centro, le varie associazioni di volontariato e tanti altri danno vita alla XIX edizione del presepe vivente: “Il Re Poverello”.

Una rappresentazione svolta in vari paesi e da varie associazioni del nostro territorio e in tutta italia .

Ma questa rappresentazione, particolare, si pone al centro dell’attenzione e ci fa interrogare su molti aspetti, in quanto i personaggi, i figuranti e gli attori sono innanzitutto gli ospiti, con abilità diverse, della struttura di cui sopra.

Ad ognuno di loro, indistintamente, tenendo conto della diversa possibilità, viene affidato il ruolo più confacente e che essi stessi propendono ad interpretare. Qualcosa che ci riporta alle parole del Santo Padre: “Gli Ultimi - Nessuno deve rimanere indietro”.

Altro aspetto encomiabile è la partecipazione degli operatori del centro. Tutti, nessuno escluso, come una grande squadra, oltre a svolgere il proprio dovere di lavoratori dipendenti, si impegnano a preparare, con notevole sacrificio ma con grande soddisfazione, questo evento che mette in fibrillazione gli ospiti molti mesi prima dell’evento.

Va sottolineata l’attenzione, la cura del luogo, delle luci, delle scenografie, dei vestiti, delle attrezzature; la ricerca, ogni anno, di oggetti del passato per cercare di trovare sempre qualcosa di nuovo, la richiesta in prestito di animali per una suggestività maggiore, qualcosa che possa far viaggiare la fantasia e il ricordo dei tempi passati.

Non mancano botteghe culinarie, sapientemente distribuite durante il percorso, dove gli ospiti della struttura hanno il piacere e la gioia di donare quelle piccole cose preparate, sul posto, ai graditi visitatori.

Un'altra nota è quella che è il primo presepe vivente delle festività natalizie dell’anno.

Al di là di chiacchiericci inutili, dibattiti filosofici da osteria, sterili discorsi, quello che si festeggia è la nascita di un bambino venuto al mondo per salvare l’umanità, per portare pace e non divisioni, amore e non odio.

Si coglie questa occasione per ricordare a chi di dovere, a chi ha la responsabilità, istituzionale, regionale, nazionale di questi ragazzi, che i problemi di un anno fa rimangono, tranne qualche piccolo passo avanti.

Per gli ospiti di questo centro e degli altri gestiti dalla Fondazione Mileno, le varie strutture sono oramai diventate le loro case, il loro ambiente, dove vivono la maggior parte dell’anno se non tutto.

Ma con le leggi vigenti, come a tanti altri ragazzi è già capitato, corrono il rischio di non poter rimanere più in questo luogo, ma di dover andare via solo ed esclusivamente perché, chi di dovere, tarda ad autorizzare e chiarire aspetti fondamentali per la gestione delle varie tipologie assistenziali.

Cari Signori, sradicando un albero dal proprio habitat si rischia che lo stesso soffra e non si riprenda, sradicare un essere umano, “Gli Ultimi”, immaginate cosa può provocare e scatenare. Buone Feste.

                                                                      Un operatore del centro San Francesco

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