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Attività petrolifere e sviluppo del turismo, una convivenza 'impossibile'

Gli operatori della costa abruzzese ribadiscono le loro posizioni. L'appello alla politica: 'Uscire dall'ambiguità'

redazione
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Impossibile la convivenza tra una politica economica basata sugli idrocarburi e un'economia basata sulla valorizzazione del territorio, del turismo sostenibile e dell'agricoltura di qualità".

Ribadiscono il concetto gli operatori turistici della costa abruzzese che nel confermare il loro 'no' alla deriva petrolifera nel territorio esortano la politica 'a fare una scelta'.

La presa di posizione degli operatori - associazione B&B Parco Maiella-Costa dei Trabocchi, Sib-Confcommercio, Agenzia turistica Maradhoo Lanciano, Intour, Bellandare, Traboccanti, Agriturismo Rifugio Mare Rocca San Giovanni, Balneatori costa - arriva nel giorno dell'incontro organizzato da Confindustria e Assomineraria dal titolo 'L'Abruzzo e gli idrocarburi: realtà e prospettive'.

Affiancati dal Coordinamento 'No Ombrina', con cui nei mesi scorsi hanno sfilato a Lanciano insieme a 60mila cittadini contro la deriva petrolifera, gli operatori rappresentano “alcune migliaia di aziende, che danno lavoro a decine di migliaia di persone”. Dati alla mano, nel corso di una conferenza stampa, è stato posto in rilievo che “tutti gli studi economici indicano il turismo, la tipicità alimentare e tutti i settori che mirano alla sostenibilità delle risorse come i veri settori su cui puntare per il futuro. Sono in aumento - hanno poi evidenziato gli operatori - i viaggi verso i piccoli centri, gli itinerari alternativi e, soprattutto, ecosostenibili. Insieme alla globalizzazione si sta sviluppando come antidoto la ricerca di esperienze vere, locali e autentiche. Diventeranno grandi attrattori di turismo proprio i territori, le città ed i paesi con grandi qualità ambientali e paesaggistiche. E' necessario - hanno aggiunto - sviluppare i settori del cicloturismo, dell'agricoltura di qualità e incentivare una volta per tutte il traffico e le presenze turistiche in incoming per dare un futuro impiego ai nostri giovani, evitando di incrementare ulteriormente il flusso migratorio verso altri Paesi, impoverendo per sempre il nostro territorio. Come si può pensare di finanziare il progetto 'Bike to Coast' per promuovere il cicloturismo e poi lasciare che in mare continuino ad arrivare piattaforme petrolifere?”.

Da qui l'appello: “Chiediamo a D'Alfonso e alla politica di uscire dall'ambiguità e dichiarare non solo con le parole, ma con i fatti, quale sarà il nostro prossimo futuro. Il tempo è scaduto, la tutela delle nostre risorse ambientali deve essere messa al primo posto. A Confindustria - hanno concluso gli operatori turistici - chiediamo, invece di continuare a sponsorizzare il settore petrolifero, di valutare attentamente, senza pregiudizi, le conseguenze negative che la deriva petrolifera porterebbe sui comparti economici di turismo, agricoltura, pesca e commercio, assi portanti dell'economia regionale”.

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