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Olio in Abruzzo: stagione 2015 con buona produzione e qualità, ma occhio alle truffe

Dalla Coldiretti, alla luce di una recente indagine nazionale, una serie di consigli e raccomandazioni

redazione
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Le favorevoli condizioni climatiche stanno determinando una campagna 2015, nel settore olivicolo nel territorio, realmente confortante.

A sottolinearlo è la rappresentanza regionale di Coldiretti Abruzzo.

Buona produzione e qualità, in generale, ma anche, per i consumatori, sempre grande attenzione da prestare relativamente alle truffe che ci possono essere.

Da qui una serie di consigli e raccomandazioni da parte dell'organizzazione di categoria: se si vuole acquistare un buon extravergine italiano bisogna fare attenzione ai prodotti venduti a meno di 6-7 euro al litro, somma che non copre neanche i costi di produzione. Questo viene segnalato alla luce dell’inchiesta condotta nel settore dal magistrato di Torino Raffaele Guariniello. Il valore dell’olio – viene poi evidenziato - aumenta a seconda delle provenienza territoriale e il consiglio della Coldiretti è quello di guardare la scadenza e preferire l’extravergine nuovo sulla base dell’annata di produzione che molti indicano volontariamente in etichetta. In vendita c’è infatti anche l’olio delle scorso anno, un anno 'drammatico' per il 'made in Italy' con la produzione scesa al minimo storico e la conseguente impennata del 38% delle importazioni, che hanno raggiunto le 666 mila tonnellate di olio e sansa, spesso utilizzati per miscelare l’olio nostrano.

Quest’anno invece il raccolto in Italia è buono con un aumento stimato in oltre il 30% della produzione di olio rispetto al 2014, con una qualità ottima proprio per l’andamento climatico favorevole che ha limitato gli attacchi della mosca olearia.

Tornando all'Abruzzo, archiviata la terribile annata scorsa, si stima una quantità di olive raccolte di circa 110/120mila tonnellate per un totale di 13/14mila tonnellate di oro verde di ottima qualità. Slancio prezioso, dunque, per un comparto che può contare su un patrimonio di circa 6milioni di piante su 42mila ettari di terreno ed un fatturato di circa 130 milioni di euro. Numeri che fanno dell’Abruzzo il quinto produttore d’Italia con tre Denominazioni di Origini Protette (Colline Teatine, Pretuziano, Aprutino Pescarese) su 43 a livello nazionale e tipologie autoctone, ovvero dritta, gentile, e toccolana e tortiglione.

Coldiretti, infine, ricorda che l’olio nuovo rigorosamente abruzzese è già in vendita nella rete 'Campagna Amica', che nella regione conta una decina di botteghe, oltre trenta mercati e 300 punti vendita aziendali.

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