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'Ombrina Mare' e passi avanti al Ministero: “La guerra prosegue in sede giudiziaria”

'Ombrina Mare' e passi avanti aIl sindaco Lapenna punta sui ricorsi al Tar, Desiati contesta le contraddizioni del Partito Democratico: 'Dimettetevi tutti'

redazione
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Sui nuovi passi avanti al Ministero dello Sviluppo Economico del progetto 'Ombrina Mare' per la ricerca e l'estrazione petrolifera nell'area della Costa dei Trabocchi si è innescato – prevedibilmente – un turbinio di commenti, politici soprattutto.

A livello comunale vastese registriamo due distinte note, del sindaco della città Luciano Lapenna, pure presidente regionale dell'Anci Abruzzo, e del consigliere comunale di opposizione Massimo Desiati.

“Sono deluso e amareggiato che in sede di Conferenza di Servizi, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, non siano state prese per nulla in considerazione le ragioni del nostro territorio, della Regione Abruzzo, delle Province, delle associazioni e dei tanti Comuni presenti – ha detto in merito il sindaco Lapenna -. Un semplice funzionario statale, sostituendosi, di fatto, agli organi giudiziari, ha ignorato completamente mozioni, ricorsi, leggi regionali, e quanto fatto dai numerosi enti locali, nel corso degli anni, contro il progetto di Ombrina Mare. Non è stato un giorno positivo per il nostro territorio e per l'Abruzzo, ma abbiamo perso una battaglia non la guerra, continueremo ad opporci, in ogni sede, alla petrolizzazione del mare Adriatico”. 

Lapenna, dunque, punta sui ricorsi al Tar del Lazio, già presentati dallo stesso Comune di Vasto e dalla Provincia di Chieti, capofila di altre 14 amministrazioni del territorio.

Per Massimo Desiati, che prende spunto da alcune dichiarazioni proprio di Lapenna, quello di lunedì 9 novembre (data della riunione della conferenza dei servizi al Ministero) “non è un 'giorno nero per l’Abruzzo', così come dice il sindaco Lapenna, ma per la politica, aggiungiamo noi. O forse no… Infatti – previsa -, nonostante la dichiarata contrarietà al progetto di estrazione petrolifera, da parte di chi, ad ogni livello istituzionale, governa i nostri territori, 'Ombrina Mare' ottiene parere favorevole, come fosse scelta operata per intervento superiore e divino.

Regione Abruzzo, Province, Comune di Vasto ed Anci, in una completa filiera di appartenenza al centrosinistra, perdono ancora, disastrosamente, una battaglia il cui risultato rappresenta l’indirizzo politico per il futuro dei nostri territori, in totale contrasto con le sue reali vocazioni.

A questo punto, delle due l’una: o il peso decisionale dell’intera classe politica che governa, a tutti i livelli, i nostri territori è pari a zero o, nonostante i proclami e le urla di contrarietà al progetto petrolifero, c’è connivenza.

In ogni caso – aggiunge -, la vicenda delinea il fallimento di un classe politica che, pur rappresentandola, non ha saputo far valere una chiara volontà popolare o, in alternativa, che ha soggiaciuto a quella delle lobbies finanziarie ed industriali, una volontà che travalica ogni aspetto del tanto conclamato ma così vituperato sistema democratico.

Una classe politica seria – conclude - avrebbe motivo per dimettersi in blocco, se non altro per evitare che sia l’elettorato a sancire la sua definitiva uscita di scena”.

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