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Parco dei Trabocchi 'anti Ombrina': “Un atto a danno di legittime iniziative imprenditoriali"

Confindustria Abruzzo punta l'indice contro la classe politica del territorio

redazione
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Associazione degli industriali, associazioni ambientaliste e classe dirigente del territorio: tra di esse restano le contrapposizioni - forti - sul disegno della pianificazione regionale abruzzese, in particolare in ordine alla questione delle progettate trivellazioni in Adriatico.

Ultimo 'terreno di scontro' lo rappresenta il recente via libera, da parte del Consiglio regionale d'Abruzzo, all'istituzione del Parco regionale Costa dei Trabocchi tra i territori litoranei di San Vito Chietino e Rocca San Giovanni, dove prevista la realizzazione della piattaforma 'Ombrina Mare 2' per la ricerca e l'estrazione petrolifera ed è stavolta la classe politica del territorio a finire nel 'mirino'.

In merito al provvedimento è duro il giudizio espresso da Confindustria Abruzzo. “Come noto – si legge in una nota -, questa organizzazione si è già pronunciata più volte sull’argomento sulla base di dati e documenti scientifici, volti a dimostrare, nel merito, sia l’assoluta sicurezza e assenza di impatto reale in termini ambientali e paesaggistici, sia l’importanza economica che il settore delle attività estrattive ha e può avere per l’Abruzzo in termini di valore aggiunto, occupazione e introiti per le amministrazioni pubbliche interessate: in tal senso, ad esempio, è stato ricordato come attualmente tale settore coinvolga in regione circa 70 attività che, con l’indotto, arrivano a generare una occupazione pari a quasi 5 mila unità”.

In relazione alle scelte regionali nei confronti di legittimi progetti imprenditoriali nel campo delle attività estrattive, i vertici degli industriali abruzzesi ribadiscono una decisa presa di posizione verso “le contraddittorie e illegittime scelte che, salvo rarissime eccezioni, stanno contraddistinguendo la politica abruzzese, soprattutto sul piano del metodo e delle corrette relazioni con le parti sociali e più segnatamente con quanti intendono o intendessero investire in questa regione. Ovviamente – viene specificato - ci si riferisce ad una serie di provvedimenti regionali di dubbia costituzionalità, tra cui quello relativo all’istituzione del Parco regionale dei Trabocchi, che il Consiglio regionale ha approvato al solo scopo, evidentemente, di impedire attività imprenditoriali già legittimate da autorizzazioni ope legis e, quindi, dal pieno rispetto delle leggi di questa Repubblica”.

Secondo Confindustria Abruzzo “è chiaro, in tal senso, che si tratta di provvedimenti che in qualche modo minacciano non solo i principi costituzionali sul piano della legittimità, ma anche le più elementari regole della convivenza civile, configurandosi quali episodi che vanno a  scardinare i principi della certezza e del rispetto delle regole; elementi, quest’ultimi, che sono premessa essenziale per le attività e l’esistenza stessa delle nostre imprese e alla correttezza dei rapporti tra Istituzioni, parti sociali e attività economiche.

Come sistema imprenditoriale, pertanto, si è ritenuto che i fatti che si stanno sviluppando in Abruzzo debbano trovare una urgente soluzione, nel senso che non si può permettere che la certezza delle regole venga compromessa o addirittura azzerata. Questo atteggiamento potrebbe essere usato oggi contro un determinato progetto imprenditoriale e domani contro qualsiasi altra attività economica”.

In ultima battuta la richiesta: “Confindustria Abruzzo chiede con fermezza che abbiano fine queste logiche che spesso assumono connotati anti-imprenditoriali e che stanno ledendo anche la stessa immagine dell’Abruzzo. Inutile, infatti, parlare di attrattività, nuovi investimenti e occupazione se queste sono le premesse metodologiche e questo è il livello delle garanzie e del rispetto degli impegni assunti”.

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