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Il 'no' ad 'Ombrina Mare' dell'Abruzzo nel fronte con le altre regioni

Risoluzione dell'assessore Mazzocca: si batte la strada del referendum. Ma se ne discuterà a settembre

redazione
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Fronte delle regioni: è la strada che l'Abruzzo, a livello istituzionale, continua a percorrere avverso il progetto 'Ombrina Mare' nel territorio della Costa dei Trabocchi.

Dopo il recente passo avanti, nell'iter di autorizzazione arrivato a livello ministeriale in sede di valutazione d'impatto ambientale, l'assessore regionale all'Ambiente Mario Mazzocca ha presentato una risoluzione urgente. Con essa si vuole impegnare il presidente Luciano D'Alfonso ed il vertice dell'Assise Giuseppe Di Pangrazio a sottoporre “entro tempi strettissimi al Consiglio regionale il quesito referendario per l’abrogazione delle disposizioni dell’art. 35, comma 1, del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83 (‘Decreto sviluppo’), come convertito con modificazioni dalla legge 7 agosto 2012, n. 134. Ove approvata, la relativa deliberazione potrà essere comunicata ai Consigli di tutte le altre regioni con l’invito ad adottare uguale provvedimento”.

Sottolinea Mazzocca: “Già da tempo ci siamo fatti promotori di sostenere la proposta dei coordinamenti ‘No triv’ e ‘A sud’ per il referendum abrogativo e con questa risoluzione chiediamo di accelerare i tempi sia a D’Alfonso che a Di Pangrazio. E' compito nostro attivare e accelerare tutti gli strumenti utili per fermare le trivellazioni. Naturalmente la battaglia la stiamo conducendo insieme alle altre Regioni”. Di tutto questo, però, se ne parlerà a settembre con il Consiglio attualmente 'in ferie' ed anche alla luce delle difficoltà attuali della maggioranza di centrosinistra pro D'Alfonso.

Mazzocca ha tenuto poi ad evidenziare il lavoro svolto fin qui. “In questo anno di governo regionale – ha aggiunto – il mio lavoro, sostenuto dal resto della maggioranza, ha prodotto impegni concreti contro la petrolizzazione e a tal proposito voglio ricordare che abbiamo attivato il ricorso alla Corte Costituzionale contro gli articoli 37 e 38 del decreto 'Sblocca Italia'; come pure abbiamo avviato i ricorsi al Tar Lazio, sia contro il decreto di compatibilità ambientale rilasciato dai Ministeri dell’Ambiente e dei Beni culturali che contro il decreto ministeriale che autorizza la società 'Spectrum' geo per il progetto di ricerca di idrocarburi che prevede l’uso dell’air-gun. Tutto questo per impedire la deriva petrolifera del nostro territorio”.

Buoni intenti, pongono in risalto d'altro canto i rappresentanti di comitati ed associazioni sul fronte del 'no', che però vanno a scontrarsi con la linea apertamente di favore del Governo Renzi ai progetti di ricerca ed estrazioni avanzati da diverse compagnie internazionali in Adriatico.

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