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Chiusure e razionalizzazioni: Poste Italiane taglia nel Vastese interno

Diversi gli uffici del territorio interessati, da San Giacomo di Scerni a Schiavi

redazione
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Carpineto Sinello, Carunchio, Celenza sul Trigno, Lentella, Liscia (nella foto), Torrebruna, Palmoli, Schiavi di Abruzzo e Roccaspinalveti.

Sono i comuni dell'area del Vastese interessati dal piano di razionalizzazione che Poste Italiane ha comunicato alle organizzazioni sindacali nei giorni scorsi. In provincia di Chieti chiuderanno 5 uffici: San Giacomo (Scerni), Guastameroli, Altino, Chieti 5. A renderlo noto è Ezio Fosca, segretario interregionale della Federazione Postali Abruzzo-Molise (Cisl).

La razionalizzazione influirà su giorni e orari di apertura dei singoli uffici, già vistosamente diminuiti in alcuni dei centri interessati. Se una buona parte di cittadini - soprattutto quella più giovane - da tempo usa sistemi on line per espletare diverse operazioni (trasferimenti di fondi, pagamento di bollettini ecc.), un'altra più consistente, ha nell'ufficio postale un punto di riferimento per qualsiasi operazione, a partire dalla corrispondenza; questo soprattutto nei piccoli centri dell'entroterra (proprio quelli che si andranno a toccare), dove la popolazione ha un'età media elevata.

Nel freddo bilancio economico di Poste Italiane evidentemente non è più 'conveniente' avere gli uffici postali dei piccoli comuni aperti tutti i giorni a fronte, tra l'altro, di un alto rischio di rapine (leggi).

Il rischio più preoccupante secondo Fosca è che la razionalizzazione sia solo l'anticamera della chiusura: «In Abruzzo saranno 19 gli uffici da chiudere individuati dall’azienda e ben 35 quelli da razionalizzare e il cui futuro è ormai chiaro: chiusura al prossimo giro di boa»

FOSCA: «TAGLIO AI SERVIZI SOCIALI» - Il segretario inoltre evidenzia: «Si andranno a colpire le fasce più deboli della realtà abruzzese, in particolare gli anziani che non avendo più un punto di riferimento nell’ufficio postale nel proprio centro, anche per pagare un bollettino o per acquistare un buono, si vedranno costretti a spostarsi presso altri comuni. Ancora più difficile andare a ritirare la pensione perché per poterlo fare saranno costretti a spostarsi, mettendo chiaramente a rischio la propria pensione e la propria incolumità, considerato il fatto che sempre più gli anziani sono oggetto di furti e rapine, subito dopo aver ritirato la pensione».

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