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In memoria di Remo Gaspari, intitolazione del corso e busto bronzeo

Cerimonia domenica mattina a Gissi. Ma le polemiche non mancano

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Domenica primo settembre l'amministrazione comunale di Gissi intitolerà il corso principale all'ex ministro Remo Gaspari, scomparso il 19 luglio 2011 a 90 anni nella propria abitazione gissana. Non tutti però sono d'accordo con il riconoscimento che la giunta guidata dal sindaco Nicola Marisi tributerà all'illustre cittadino.

SPESE BUROCRATICHE - Il malumore serpeggia soprattutto tra i commercianti dell'attuale corso Vittorio Emanuele II (strada principale di Gissi) destinato a cambiare denominazione. I titolari dei negozi, infatti, dovranno ottemperare a una serie di pratiche burocratiche per la variazione del proprio indirizzo. Non si tratta di spese enormi (circa 150 euro, a seconda dei casi, tra comunicazione all'Agenzia delle entrate e varie), ma si aggiungono alle diverse scadenze già in arrivo in un momento di crisi sentito soprattutto da chi ha la propria attività in un piccolo comune come Gissi. A queste andranno aggiunte le spese per sostituire il vecchio indirizzo nei timbri, nella carta intestata e in tutto ciò che riporta gli estremi del negozio.

PROBLEMA DI METODO - A Gissi non c'è un problema di riconoscenza nei confronti di Gaspari. Il suo impegno per la terra d'origine è noto - anche se non condiviso da tutti - e oggi il paese conserva ancora molto delle opere realizzate da zio Remo che ricoprì anche la carica di sindaco dal 1952 al 1955 e dal 1976 al 1994. Anche all'apice del suo impegno politico conservò sempre la residenza a Gissi. Fu in prima linea per la costruzione dell'ospedale, della piscina comunale, dello stadio e per il consolidamento del centro urbano; innegabile il suo apporto per una zona industriale - quella della Val Sinello - che nel periodo d'oro ha dato lavoro a circa 2mila persone e oggi più che mai soffre l'assenza di basi solide (su tutto collegamenti viari adeguati).

L'apporto di Gaspari non è in discussione neanche nel Partito Democratico di Gissi che si è fatto portavoce delle lamentele dei commercianti. Lo spiega il segretario locale Nicola Raducci: «È un problema di metodo. Quella di Marisi è una forzatura perché il provvedimento non è passato in Consiglio comunale, ma approvato in giunta. I commercianti non hanno ricevuto nessuna comunicazione, ma ne sono venuti a conoscenza dai manifesti affissi per la cerimonia di domenica. Non siamo contro il giusto riconoscimento a Gaspari, ma andrebbe tributato senza gravare sugli esercenti già in difficoltà in questo periodo. Ad esempio, si sarebbero potuti intitolare lo stadio o la piscina comunale. La cittadinanza non è stata coinvolta, mentre proprio Gaspari ne aveva un'alta considerazione». Difficile ora in un ripensamento, anche perché è già arrivato il 'via libera' da parte del Prefetto.

PD IN RITARDO - L'idea dell'intitolazione di Corso Vittorio Emanuele II a Gaspari non è passata in consiglio comunale e oggi il Pd locale la dipinge come un provvedimento passato sotto silenzio. Se oggi il Partito Democratico si fa portavoce delle ritrosie degli esercenti, non si può non notare il ritardo con il quale la protesta salta agli onori della cronaca. La delibera di giunta, infatti, risale al 12 aprile 2012. Strano che nel corso di più di un anno nessuno si sia accorto della 'forzatura'. Ora, a qualche giorno dalla cerimonia sembra impossibile concertare un ripensamento e arrivare a una soluzione condivisa.

BUSTO BRONZEO - Domenica, inoltre, sarà inaugurato anche un busto bronzeo in memoria di Remo Gaspari che sarà posizionato all'ingresso del municipio. L'opera ha un costo di 7mila euro che verranno recuperate dalle indennità di sindaco e assessori.

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