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ANZIANI E RESIDENZE SANITARIE ASSISTENZIALI, UNA RIFLESSIONE

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''I nostri anziani, affetti da patologie fisiche e psichiche, spesso non autosufficienti, vogliono vivere quel che resta della loro vita nelle proprie abitazioni, da soli, immersi nei profumi e nei ricordi delle loro terre, consapevoli di vivere fra mille difficoltà''. Sono le parole di Daniele Leone, operatore sanitario di Celenza sul Trigno, che introducono la breve riflessione sul tema delle Residenze Sanitarie Assistenziali. In alcuni centri dell'Alto Vastese, come ad esempio a Celenza sul Trigno e Castiglione Messer Marino, ma anche a Casalbordino e in altre città, come Vasto e San Salvo, sono sorte, negli anni scorsi, delle ''Residenze Sanitarie Assistenziali'', strutture in grado di offrire assistenza sanitaria e psicologica alle persone anziane, sole e malate. ''Le RSA sono presidi che offrono a soggetti non autosufficienti, anziani e non, con esiti di patologie fisiche psichiche, sensoriali o miste, un livello medio di assistenza medica, infermieristica e riabilitativa, accompagnata da un livello alto di assistenza tutelare e alberghiera - precisa l'infermiere Daniele Leone - Le RSA non rappresentano un'alternativa all'assistenza domiciliare, ma costituiscono parte integrante della rete dei servizi, garantendo cure e assistenza sul territorio senza sradicare gli anziani dai loro luoghi. Queste strutture si pongono come soluzione alternativa intermedie tra l'assistenza domiciliare e gli ospedali per acuti, assicurando una serie di interventi di tipo sanitario in un ambiente con un'organizzazione prevalentemente sociale''. L'ingresso in struttura assistenziale solitamente è vissuto in maniera traumatica dagli anziani, sradicati dai propri luoghi abituali, anche se, come dice Leone, ''nelle RSA vengono attuati dei programmi che permettono agli ospiti di mantenere i propri legami affettivi con le famiglie, i parenti, gli amici, e con il territorio''. ''L'obiettivo prioritario è quello di considerare l'anziano che vi abita, una persona, nel significato più ampio della parola, alla quale garantire la più alta qualità di vita possibile. - sottolinea Daniele Leone - Per questo si offrono ritmi di vita il più possibile simili a quelli di una famiglia, puntando sulla soddisfazione dei bisogni di ogni residente, in maniera personalizzata e costantemente finalizzata al massimo recupero dell'autonomia individuale e al potenziamento delle capacità residue dell'anziano. Questi obiettivi vengono raggiunti anche grazie alla professionalità del personale che vi lavora, e che, con umiltà, riesce ad infondere amore nei cuori degli ospiti''.
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