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DOPO PRO VASTO-CASOLI: ATTESA PER LE DECISIONI DEL GIUDICE SPORTIVO. DI SORIA IL PRIMO GOL BIANCOROSSO

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Una stretta di mano tra i massimi dirigenti del Casoli e della Pro Vasto, Isaia Di Carlo e Mimmo Crisci, ha stemperato gli animi particolarmente surriscaldati del dopo partita Pro Vasto-Casoli che, a prescindere da tutto, non può cancellare la coda velenosissima che si è registrata con la maxi-rissa generata, poi, da un litigio tra il casolano Pulcini e l'allenatore biancorosso Di Meo. E' accaduto di tutto, com'è noto, rovinando un derby terminato con un pareggio giusto (2-2). Il calcio, quello giocato, evidentemente, passa in secondo piano per quanto accaduto che è da condannare in toto, a cominciare dal comportamento del tecnico Di Meo che, forse, ha dimenticato di essere un allenatore, prima di ogni cosa, quindi non doveva correre in mezzo al campo per mostrare il petto a Pulcini, seppure toccandolo appena. E' da condannare Di Meo, discorso che vale pure per gli altri che hanno approfittato della situazione. Non è immune da peccato il capitano Pulcini che sa benissimo che parole e gesti vari, spesso, feriscono più di una spada. In molti hanno sentito e visto quale comportamento ha avuto Pulcini nei confronti dell'allenatore della Pro Vasto per tutta la durata della gara. Era sufficiente pensare solo a giocare, così si sarebbe evitata la reazione dell'ex difensore di Trani, reazione, beninteso, non accettabile. ''Ho chiesto subito scusa a tutti - a parlare è un Di Meo che ha avuto il tempo per riflettere - sono il primo a condannare il mio comportamento che è scaturito dall'atteggiamento che il giocatore ed altri hanno avuto nei miei confronti e non comprendo i motivi. Una situazione in campo, poi, che ha portato Fiore, che non fa male ad una mosca, a spingere l'avversario e rimediare l'espulsione. Subito mi hanno accusato di aver colpito Pulcini con una testata, dichiarazione ritrattata dopo pochi minuti, anche perché le immagini televisive dimostrano chiaramente che, oltre al gesto sprovveduto, non ho assolutamente colpito nessuno. L'ho toccato solo con il petto (''sembravano due galletti'' aveva dichiarato in precedenza il presidente Crisci, ndc) e il giocatore ha accentuato la caduta. Chiedo ancora scusa, in primis a quanti erano presenti allo stadio, alla città di Vasto, ai miei dirigenti e alla società del Casoli per l'atteggiamento plateale e sconsiderato da me assunto a fine gara che, sicuramente, andava evitato. Ho voluto esprimere pubblicamente le mie scuse, poiché l'episodio mi ha profondamente scosso''. Per il tecnico Pino Di Meo, dunque, è un capitolo chiuso, anche se sono attese le decisioni del Giudice sportivo, senza parlare degli eventuali strascichi che potrebbero esserci davanti alla giustizia ordinaria. Di certo, però, la verità è sempre al mezzo e non tocca a noi emettere sentenze, possiamo solo riferire quanto accaduto domenica all'Aragona. Il calcio giocato, insomma, è davvero passato in secondo piano. Ora una rettifica, dopo aver visionato alcuni filmati della gara, per ''dare a Cesare quello che è di Cesare''. A portare la Pro Vasto sull'1-1 non è stato Ciotti, bensì Giuseppe Soria che ha realizzato direttamente da calcio d'angolo. E' stato un bel gol, proprio nel giorno in cui Soria esordiva con la Pro Vasto: per l'attaccante vastese, in effetti, si è trattato di un gradito ritorno in maglia biancorossa, dopo sette anni.
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