All’edizione 2024 della mitica ‘Spartathlon’, l‘ultramaratona in Grecia tra le città di Atene e Sparta per un percorso complessivo di 246 chilometri, è stata grande protagonista l’atleta sansalvese Annalisa Fitti.
Notevole la soddisfazione, già in partenza per la partecipazione, e poi per il risultato finale, con un tempo di chiusura di 31 ore e 12 minuti, secondo italiano al traguardo, decima donna assoluta, secondo miglior tempo femminile italiano.
“Certe emozioni le scopri solo vivendole“, commenta Annalisa Fitti che traccia poi un bilancio di una tappa entusiasmante della sua brillante carriera sportiva.
“Spartana. Cosi ti chiamano quando finisci la Spartathlon, se sei femmina!
È un onore, è qualcosa che può capire solo un ultramaratoneta, solo chi è in questo mondo… perché per il resto del mondo sei solo una pazzo che si è fatto 246 chilometri con più di 3000 metri di dislivello tra strade piene di macchine, strade panoramiche e una montagna da superare di notte. È difficile da descrivere, io so solo che pensavo fosse una gara come le altre, ma invece no…
È una gara che ti lascia il segno. Ora capisco perché chi la fa continua a volerla rifare, nonostante la fatica che comporta. Per capirlo ci ho messo qualche giorno!
È magia, non è gara. È sfida, è storia, è forza. Sono brividi. Sono tante cose messe insieme, tanti sentimenti. L’atmosfera è meravigliosa. Ti trovi in un mondo di gente che è come te, che vuole quello che vuoi tu, arrivare da Re Leonida, perché arrivare è quello che conta! Toccare quel piede…
Ho fatto gli ultimi chilometri correndo a più non posso e quando ho visto il viale davanti a me, e i bambini venirmi incontro per accompagnarmi, il cuore è salito in gola, mi sembrava di non respirare più, e le lacrime volevano uscire…
Questo viaggio pazzesco è finito, come tutte le cose del resto. Ma mi ha lasciato davvero tanto! Sono felice!
Grazie a tutti voi che mi avete seguito, e supportato, a chi c’era da vicino e da lontano, a chi ha creduto in me, e più di me (Simonetta) alla mia famiglia, a mia figlia Beatrice che è la mia forza più grande, agli amici che hanno dispensato consigli (Giulia in primis) al mio super allenatore Paolo Bravi (che fa magie) e alla mia società, la Tocco Runners, che ha sponsorizzato questa avventura (grazie presidente Gianluca Crisante che lo hai permesso)”.