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Arbitrare, quattro fratelli uniti dalla stessa passione

redazione
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Quella per l’arbitraggio è una passione che continua ad emozionare non poco Massimo Torricella di Monteodorisio, orgoglioso di quanto i suoi quattro figli, Ennio, Nicolò, Federico e Luca stiano facendo nell’ambito di un percorso che ogni giorno richiede preparazione, dedizione e costanza.

“È una grande emozione vederli affrontare con determinazione ogni partita. Essere un arbitro significa intraprendere con spirito di sacrificio e passione un percorso che ti porta a conoscere numerose dinamiche all’interno di una squadra, oltre che a crescere sul piano umano - spiega Massimo -. Tra i miei figli, il primo ad avvicinarsi a questa disciplina è stato Ennio, quando nel 2015, rimase colpito per la prima volta da una locandina relativa ad un corso di preparazione dedicato alla figura dell’arbitro. Da lì cominciò a cimentarsi in questo settore. Una passione, quella di Ennio, che venne presto condivisa da Nicolò, Federico e Luca, oltre che da me e i nonni. Ho sempre giocato a calcio, ma se tornassi indietro inizierei volentieri questo percorso meraviglioso. Vedere come i miei figli siano legati dalla stessa passione è bellissimo. Credo capiti di rado avere quattro figli arbitri” aggiunge Massimo, dopo la terna arbitrale di ieri dei fratelli Torricella.

“Il vero trascinatore è stato Ennio, ma al Presidente della sezione AIA di Vasto Mario D’Adamo e ai suoi collaboratori va dato il merito di aver saputo costruire una grande famiglia compatta. Insieme a mia moglie, auguro ai miei figli solo il meglio, affinché possano sempre raggiungere tutti i loro obiettivi.”


 


 

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