Ci sono tanti sorrisi nel box Aprilia. Non soltanto perché l’undicesimo posto di Aragon è il terzo miglior risultato stagionale di Andrea Iannone, una statistica che per certi versi lascia il tempo che trova. Ma soprattutto perché il vastese ha lottato come ai vecchi tempi, sciorinando numeri di alta scuola e mostrando infine la volontà di superare non solo gli avversari ma anche il persistente dolore alla spalla, tornato ai livelli di guardia dopo le cadute di Misano. Una gara fortemente positiva per “il Maniaco”, coadiuvato in maniera decisiva anche da un’Aprilia apparsa molto più competitiva e capace pure di portare Aleix Espargaro in settima posizione sulla linea del traguardo.
Sono stati molti i saliscendi di Iannone, scattato undicesimo grazie alla sua migliore prova stagionale in qualifica e apparso in leggera difficoltà dopo aver perso una posizione. Poi la caduta di Morbidelli, il contemporaneo largo di Rins e un sorpasso effettuato lo avevano lanciato fino al nono posto. Da quel momento, il vastese ha battagliato nel gruppetto formato insieme a Nakagami, Petrucci e Oliveira, compiendo manovre spettacolari e sorpassi al limite e subendo allo stesso tempo le decise repliche da parte degli avversari.
La seconda top ten stagionale non è arrivata per appena mezzo secondo, ma l'undicesimo posto finale, considerati soprattutto i limiti fisici, lascia ben sperare per il futuro immediato. L’interrogativo perciò è il seguente: dove sarebbe potuto arrivare Iannone senza il dolore alla spalla? La gara thailandese del 6 ottobre prossimo potrà senz’altro dare risposte definitive in questo senso. Per far sì che saranno positive, il vastese dovrà essere sulla via della guarigione completa e l'Aprilia dovrà confemare i progressi mostrati sul tracciato spagnolo durante tutto il weekend, nel complesso il migliore di tutta la stagione.