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A Cesena è una partita senza storia: la Vastese soccombe 4-1

Cornice da Serie A al “Dino Manuzzi”, dove la prodezza di Fiore si perde nella tempesta bianconera

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Quasi 10.000 tifosi bianconeri contro 100 biancorossi. La nobile decaduta romagnola che vanta ben 13 partecipazioni in Serie A contro la piccola aragonese la cui ultima comparsa tra i professionisti risale addirittura a 8 anni fa. Lo scontro del sabato tra Romagna Centro Cesena-Vastese finisce 4-1, e il “Dino Manuzzi” diventa così un teatro di guerra simile a quello delle Termopili che nel 480 a.C. ospitarono lo scontro tra l’invincibile esercito persiano e la più minuta ma coriacea armata spartana di Re Leonida. 2.498 anni dopo la storia si ripete nella trama e nell’esito: a vincere, infatti, tocca ancora a Golia, mentre Davide, seppur protagonista di una prestazione gagliarda, torna a casa con le ossa rotte.

Montani si presenta a Cesena riproponendo il suo fidato 4-3-3, in cui esordiscono dal primo minuto i nuovi acquisti Sbardella, centrale difensivo, e Capellupo, a cui vengono invece affidate le chiavi del centrocampo. Patania parte invece dalla panchina. Tra i convocati non ci sono Ispas e Scutti, in partenza da Vasto. Agliardi, De Feudis e Biondini sono invece alcuni dei nomi di spicco della corazzata Cesena, con il terzo che, da ex pilastro del Sassuolo, ha calcato i campi della massima serie fino alla scorsa stagione. I romagnoli hanno un solo obiettivo: vincere per portarsi a un solo punto dalla capolista Matelica, oggi sconfitta 2-3 dalla Recanatese.

La partita - Prima del fischio di inizio viene osservato un minuto di silenzio in memoria di Luigi Radice, calciatore leggendario e tecnico innovatore che, tra i suoi numerosi successi, firmò la prima storica promozione del Cesena in Serie A nella stagione 1972-73. Spinti da un pubblico di altra categoria, i bianconeri partono forte e dopo due soli minuti si presentano in area con Alessandro, la cui incursione viene interrotta irregolarmente dalla retroguardia ospite: i padroni di casa protestano così per il fallo che per il direttore di gara non c’è.

La risposta biancorossa viene affidata a Gianpaolo, che danza dal limite con un bel doppio passo e scarica un destro pericoloso che finisce di poco fuori alla sinistra di Agliardi. Immediata e feroce è la controreplica del Cesena, con la conclusione di De Feudis che viene smanacciata sopra la traversa da Selva. Si scatenano poi Tortori e Alessandro, i bianconeri più vivaci che preoccupano spesso l’estremo difensore vastese. Che capitola al 26’, quando la gran punizione a giro di Fortunato trova prima la parata di Selva e poi lo spietato tap-in di Ricciardo. Soltanto tre minuti dopo, il centravanti cesenate serve il bis spedendo di testa in rete la sfera proveniente dal cross di Alessandro: per lui è il decimo gol stagionale.

I biancorossi rendono realmente operativo Agliardi solo al 34’, quando costringono l’ex Bologna a superarsi in una doppia respinta su Fiore e Leonetti. Il capitano della Vastese accorcia le distanze al 38' con la specialità della casa: la sua punizione a giro finisce inesorabile sotto l’incrocio. Per lui secondo gol in due anni a Cesena dopo quello spettacolare che allora determinò una preziosa vittoria di misura. Neanche il tempo di rimettere la palla al centro che Fortunato distrugge definitivamente le speranze di rimonta degli avversari: cross di Alessandro, tiro sul palo di Tortori e ribattuta vincente del centrocampista.

La Vastese rientra in campo per niente abbattuta, anzi. Fiore prima tenta il raddoppio calciando fuori un rigore in movimento, poi serve Leonetti che, di testa, trova la puntuale opposizione di Agliardi. Poi è il Cesena a sfiorare il quarto gol con Campagna, la cui volèe accarezza pericolosamente il palo. Poker che arriva al 72’ con il piatto destro dell’imprendibile Tortori, che mette la parola "fine" a un match, come da previsione, senza storia. Il risultato però sembra punire oltremodo la Vastese, considerando anche il numero di occasioni avute, ma le carenze biancorosse restano tante e profonde, proprio come le ferite inferte dalla spietata armata cesenate. La medicina per guarire è una sola: vincere contro il Castelfidardo, ospite mercoledì prossimo all'Aragona. 

Romagna Centro Cesena-Vastese 4-1

Reti: 26’ e 29’ Ricciardo (C), 38’ Fiore (V), 39’ Fortunato (C), 72’ Tortori (C).

Formazioni iniziali

Romagna Centro Cesena: Agliardi, Noce, Ciofi, Benassi, Valeri, De Feudis, Campagna, Tortori, Fortunato, Alessandro, Ricciardo. A disposizione: Sarini, Poggi, Biondini, Viscomi, Tola, Casadei, Andreoli, Tonelli, Capellini. Allenatore: Angelini.

Vastese: Selva, De Meio, Di Giacomo, Capellupo, Sbardella, Del Duca, Fiore, D’Alessandro, Leonetti, Palestini, Gianpaolo. A disposizione: Di Renzo, Lombardo, Iarocci, Stivaletta, Palumbo, Colitto, Conti, Shiba, Patania. Allenatore: Montani.

Arbitro: Cavaliere di Paola (Mazzarà di Messina e Allocco di Brà).

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