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'Vivere un'Associazione', la dirigenza della Vasto Basket ribatte a Paglione

Nota del club biancorosso dopo l'annunciato abbandono del giovane imprenditore dal vertice del club

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Dalla dirigenza della Vasto Basket riceviamo e pubblichiamo questa nota che fa seguito a quella di qualche giorno fa con la quale l'imprenditore Nicola Paglione annunciava la sua fuoriuscita dal sodalizio (clicca qui).

"Vivere un'Associazione" è il titolo scelto per una nota - che di seguito integralmente pubblichiamo - sottoscritta dai dirigenti del club biancorosso di pallacanestro.

"Vivere un’Associazione, sia essa sportiva o di altra natura, significa stare assieme, nel senso di amicizia e di spirito di appartenenza a comuni ideali, cercando assieme, e sottolineiamo assieme, un obiettivo comune che per le Associazioni come la nostra si riassumono in uno slogan: promuovere una sana attività sportiva, e non, che costruisca attraverso lo sport una generazione di giovani pronti a essere la nuova classe dirigente della nostra collettività e dell’intero territorio, non primi nello sport, ma primi nella vita.

Dopo i favolosi anni ’70 e ’80, che è appena in caso di ricordare essere solo l’inizio di una storia cinquantennale della Vasto Basket, nell’ultimo decennio questa Associazione ha ripreso quelle solide basi di quando nacque, riportando gli ambiti sociali da poche decine di ragazzi, a un obiettivo di 300 iscritti… 300 come quelli giovani e forti… e non sono morti.

Nel corso del 2016, così come sempre, abbiamo gioito per l’ingresso di altre persone di buona volontà, ma sempre con le modalità del 'noi insieme', anche per chi voleva dare un’impronta differente e un sostegno economico importante.

Almeno per noi, sono ancora ignote esperienze nell’ambito sportivo che riescono da sole e senza la passione e il sostegno di molti, ad autofinanziarsi: le Associazioni sportive sono impegno personale, economico e di tempo.

Noi non abbiamo scritto alle nostre famiglie, perché nelle Associazioni non ci si scrive: ci si parla, ci si confronta e si decidono assieme azioni concrete. In questa ottica sarebbe stato opportuno e rispettoso, evitare pubbliche riflessioni fuori luogo che tutto fanno tranne che raccontare la verità, nonché alimentano dubbi, incertezze e malumori che non fanno parte del nostro essere.

Questo comunicato resterà un’eccezione nella nostra vita associativa, ma non potevamo esimerci dal rendere pubblico il completo senso della verità. Quando non si coniugano reciproci interessi economici, in genere è perché non c’è stata reciproca soddisfazione. Ma per quanto esposto prima, laddove le associazioni richiedono impegni economici di che le sta vicino, è difficile, che si possano fare le nozze coi fichi secchi.

Siamo sicuri che i genitori dei nostri giovani atleti non si preoccuperanno affatto che verrà meno l’interesse, la guida, il sostegno e l’aiuto per la loro adolescenza, anche perché, lungi da noi non destinare risorse alle attività giovanili, non saranno i minutaggi in prima squadra a far sì che il nostro reale obiettivo venga meno.

Non comprendiamo come addirittura abbiamo dovuto leggere di una 'logica differente che resta totalmente distante da noi''... noi chi? Giammai abbiamo pensato né prospettato differenti ripartizioni di risorse economiche, e se anche i nostri allenatori li abbiamo sempre chiamati allenatori e non alleducatori, anche quest’anno così come nei tanti precedenti, sono sempre numerosi, nonché qualificati, dentro e fuori dal campo.

Non abbiamo mai pensato di ricevere consenso ricercando vittorie sul campo a tutti costi, né fare proclami. Non è questo tipo di consenso ad essere malato, ma l’incapacità di stare assieme in un’Associazione. Una prima squadra vincente non è il nostro obiettivo, ma è un mezzo per dare ai nostri giovani un riferimento e un traguardo da raggiungere. Noi ci vediamo bene, non abbiamo bisogno di correzioni a una vista da 7/10: abbiamo in testa una vista da 10/10, che raggiungeremo con tempo necessario.

La nostra Associazione, che non è 'vecchia' ma storica, non ha bisogno di un 'campo libero' per una singola persona, ma di un grande campo aperto a tutti.

Per quanto siamo attaccati al noi, questo comunicato, che ripetiamo sarà unico e solo sull’argomento, è firmato dal Consiglio Direttivo univocamente.

Remo Salvatorelli, Giancarlo Spadaccini, Pierpaolo Andreoni, Nicola Galante, Graziano Marcovecchio, Michele Cupaiolo, Antonio Spadaccini, Francesco Pietrocola, Ezio Di Santo, Rino Flocco, Giammarco Acquarola, Fabiano Bucci, Piero Falcucci, Antonio Nisticò, Nicola Cicchini, Domenico Cianciosi, Marco Marino, Elisa Notarangelo, Ivano Caprara, Alberto Luciani, Vincenzo Cinquino, Norma Terrei, Rossella Di Fabio, Francesco Tomassoni.

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