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Andrea chi? Andrea Iannone, sempre lui, un Campione!

Il luccicante secondo posto al Mugello e... qualche sassolino dalla scarpa da togliere

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Andrea chi, quello lì? Andrea il rokkettaro, dici, o Iannone che vende le mozzarelle?

Come la metti metti, resta l’idea dello spaccone che parcheggia il Lamborghini dove vuole, meglio se in divieto di sosta. Resta un’antipatia ora non più neanche comprensibile! E’ Andrea, quando sale sul podio. E’ Iannone, quando sfila dal terzo al quinto posto… Era Andrea, quando saliva sul gradino più alto del podio (12) negli anni di 125 e Moto2, era Iannone quando dava gas fino a schiantarsi sulla ghiaia o perdeva terreno come un triciclo. Perché altro non poteva con mezzi e kit di gran lunga inferiori ai migliori. 

Aspettate un attimo, i migliori chi e di chi, di Andrea quello lì? Simon, Elias, Luhti, Kallio, Talmacsi, Simoncino e Raffaelino, e chi più ne ha più ne metta. Wanted! Non li leggo in classifica, non li sento da anni. Alcuni di loro gli sono stati davanti sui 24 podi (2°-3°) nelle due classi minori solo perché avevano moto e kit infinitamente migliori. Lo sostenevamo allora, lo dimostrano i fatti di oggi. Eppure… eppure succede che Valentino costringe Marquez alla resa in autocollasso ed è un fuoriclasse immortale. Succede la stessa identica cosa nell’ambito di un duello che si accingeva a diventare spettacolare, ma il 29 lo blocca subito, costringendolo di nuovo sulla ghiaia. E cosa devi sentirti dire da 4 sfigati che si sentono dei campioni mancati solo perché sapevano impennare con la “Ciauetta”: “Finalmente un po’ di culo anche per Andrea…”. 

Ma non potete starvene a casa vostra, non potete riunirvi la domenica in uno dei casolari delle vostre campagne e godervi il rito della sfiga contro chi nemmeno vi ha mai pensato (e questo che vi fa male?) tra una sagnitella con la ventricina e del Montepulciano di Eurospin? Magari, causa eccesso di energia sfigata, vi esplode il televisore e ve ne andate al mare.

Un certo Casey Stoner, campione del mondo Ducati di qualche stagione fa, in una intervista pre mondiale disse che Andrea Iannone sarebbe stata la rivelazione dell’anno e che alla lunga la Motogp sarebbe vissuta su questo duello. Per ora c’ha preso, speriamo che fino alla fine e nelle prossime annate la profezia resti quella giusta. Ma gli stessi media non è che facciano salti mortali per rendere onore a questo straordinario talento che, costretto a parlare in milanese dalle dimensioni del suo mondo dorato, ora sembra non avere più difetti, a parte che con l’inglese, ma sta arrivando pure lì.

Quando a 4 giri dal termine Valentino ha dimezzato il secondo di svantaggio dal 29, il mitico Medone ha subito “ipotizzato”, non so se pure auspicato, bastavano i gufacci alle mie spalle (e le mie funzionali grattatine). Ciò che invece è innegabile, è che il Campionissimo ci ha provato una, due volte, poi ha pensato bene di restare seduto al suo posto perché davanti non aveva gli sverniciati delle passate domeniche, ma Andrea Iannone da Vasto. Non il rokkettaro, non il ricottaro. Non quello che si perde per strada, quello che casca ogni volta. Non quello che parcheggia il macchinone in divieto, non il Tamarro. Andrea Iannone, semplicemente, il Campione!

Arrendetevi gufacci locali e d’ogni bandiera. Al Mugello, sulla fulminea partenza di Ian 29 vi siete subito scaldati ed affrettati a parlare di sanzione per essere scattato una frazione prima del tempo. Eppure i giudici non l’hanno nemmeno riesaminato ufficialmente. Nonostante l’incredibile fiammata dalla pole, Andrea si è subito ritrovato dietro a tre avversari e con Marquez e Pedrosa attaccati al sellino, tra i risolini degli sfigati e le sottolineature di Meda e Capirossi che, però, ci stavano paro paro. In partenza Andrea quest’anno non ancora ne azzecca una. Per un attimo ho ripensato ad una partenza di qualche anno fa, quando si laureò Elias campione del mondo grazie alle tre squalifiche che scientificamente la Dorna applicò al pilota vastese. In quell’occasione il referto parlava di “Spalla sinistra mossa in anticipo sullo starter”… Roba che neanche Totò e De Filippo sarebbero riusciti ad inventare. Ma solo per un attimo, pensando piuttosto alla micro frattura ad una spalla, il tanto temuto handicap del pre Mugello. Facile a dirsi “Microfrattura”, e che sarà. Falla vibrare a 300 di media per 25 giri e poi parliamone. Ma non a Rai3 Abruzzo, da quelle parti stanno aspettando l’arrivo al traguardo di Trulli e Liuzzi. Sono in altre faccende affaccendati.

Arrendetevi gufacci della malora, cambiate sport, affittatevi l’ombrellone al mare, andate in vacanza in Andalusia facendovi ospitare dai Marquez, Pedrosa, Lorenzo e i fratelli Espargarò. O semplicemente, sparite! Quando vedi sfrecciare la rossa col 29, porta rispetto, cafone!

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