Partecipa a Histonium.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Londra 'amara' per Domenico Urbano, ma il pugile vastese non si... abbatte

Sul ring dell'Upton Park vince l'atleta di casa Liam Walsh

Condividi su:

Il pugile vastese Domenico Urbano, già campione Pesi Piuma dell’Unione Europea, non ce l’ha fatta, sabato 14 luglio, contro l’inglese Liam Walsh, considerato da molti il ‘protetto’ dell’organizzatore mondiale Frank Warren che ha curato anche l’incontro che, al di là di come è terminato, ha visto Urbano scendere dal ring dell’Upton Park di Londra a testa alta.

 

Sorgono dubbi, però, sul regolare svolgimento del match, anche se il campione vastese non va in cerca di scuse, anzi, addirittura è contento di essersi fatto vedere da appassionati e addetti ai lavori che hanno apprezzato l’esibizione del boxeur abruzzese.

 

“Il fatto di aver incrociato nuovamente i guantoni - ha dichiarato Domenico Urbano - e davanti a una platea attenta e numerosa, poi a Londra, mi ha riempito il cuore. Il pensiero è andato subito alle tante mie esibizioni, a quelle che mi hanno confermato, dopo aver vinto il titolo, campione Pesi Piuma dell’Unione Europea, ma anche alle volte che speravo di salire sul ring a Vasto, la mia città, speranza che è rimasta sempre tale”. Tornando alla gara di Londra, Urbano ha vinto e dominato le prime cinque riprese, poi è arrivato, da uno dei tre arbitri, un richiamo ufficiale apparso inesistente che è costata l’ammonizione e un punto. “Secondo l’arbitro - aggiunge Urbano - avrei sferrato un colpo dopo il gong. Non è vero, comunque ho capito che bastava che mi muovessi per un motivo qualsiasi per rimediare altre ammonizioni. Ho tirato avanti per altre due riprese e, senza motivo, il match è stato fermato definitivamente e dichiarato vincitore il mio avversario. Liam Walsh si è presentato con dodici match tutti vinti, ma io non avevo nulla da invidiare”. C’è da dire che due dei tre arbitri erano inglesi, l’altro ungherese ma molto ‘legato’ all’Inghilterra che ha dimostrato il proprio attaccamento e quanta ‘protezione’ ha nei confronti degli atleti di casa. Addirittura, per un ‘problema’ di peso tra libbre e chilogrammi, è risultato che Liam pesava 61 kg e Domenico 58, di conseguenza il sito dei record ha considerato il match nullo, come se non si fosse mai disputato.

 

Fuori casa, insomma, quando non hai la tua Federazione che ti guarda le spalle, è difficile far valere i propri diritti. “Non fa nulla - ha concluso l’atleta della San Salvo Boxe -, per me va bene così perché a Londra ho dimostrato quanto valgo e la classe che mi contraddistingue”. In palio c’era il titolo istituito dalla Wbo (World Boxing Organization), ente mondiale che a sua volta ha designato un titolo per ogni continente (Ebu) riconosciuto in tutto il mondo ma non in Italia.

Condividi su:

Seguici su Facebook