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PRO VASTO, FINALMENTE VOLPATO!

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Un po' di sereno e di calore, calcisticamente parlando, anche per la Pro Vasto, finalmente. La vittoria di domenica all'Aragona con il Real Marcianise è di quelle rivitalizzanti e l'effetto sul gruppo è stato decisamente positivo. Tre punti che mancavano da più di un mese (dall'exploit in trasferta a Cassino), addirittura da due pensando alle sfide sul campo amico. Una vittoria che ha consentito, da una parte, di allungare il distacco (ora di cinque punti) sull'ultima posizione, sempre occupata dal Rende e, dall'altra, di accorciarlo dal gruppone delle squadre che stazionano a centro classifica. Quel che va comunque sottolineato - e di cui è ben conscio in particolare il tecnico Lillo Puccica - è che non tutti i problemi sono risolti, anzi. Ben vengano i punti, ma è sempre chiaro che questa truppa ha bisogno di adeguati rinforzi alla riapertura del mercato, in particolare in difesa ed in attacco. Due nomi su tutti che farebbero al caso di Puccica: quelli di Tommaso Movilli (difensore attualmente in forza al Pisa) e di Maurizio Nassi (attaccante del Padova) che l'allenatore di Viterbo ben conosce avendoli avuti a disposizione nell'esperienza di Lanciano (C1 2004/2005). Attendendo dunque le mosse della società, si guarda ora avanti, preparando la prossima difficile partita di Andria. Gara nella quale la Pro Vasto dovrà cercare di continuare a far bene, puntando sulla crescita di giocatori come Volpato e sull'importante recupero di un elemento essenziale per questa squadra come Biagianti. Proprio i due citati hanno rappresentato, con la loro prestazione confortante e decisiva (l'attaccante), un vero ''toccasana'' per le necessità dei biancorossi. Dice Volpato: ''Sono contento più che altro per i tre punti e abbiamo meritato di vincere. Sono una punta e devo far gol. Adesso sto bene, mi sento bene da due o tre domeniche, ma prima di allora non sentivo la responsabilità di dover segnare, perché ho fatto gol da tutte le parti''. Sull'attuale situazione della squadra: ''Più che veri problemi mostriamo troppe ingenuità. Prendevamo gol dopo sei o sette minuti ed era difficile recuperare perché questa è una categoria in cui non si cerca il gioco. Molte squadre si accontentano del golletto e poi buttano la palla davanti. Noi abbiamo lavorato tanto, ci siamo chiusi nello spogliatoio e siamo rimasti compatti. D'Altronde, non è facile giocare contro squadre che hanno mediamente 40 anni più di noi. E sicuramente i più giovani sentono la pressione, quando giochiamo davanti al nostro pubblico. Lo testimonia il fatto che fuori casa abbiamo un rendimento migliore''.
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