Partecipa a Histonium.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Fine carriera calcistica in Italia: l'ex Pro Vasto Ferreyra fa ritorno in Argentina

L'ultima partita del centrocampista con la maglia della Virtus Cupello

Condividi su:

“Una persona straordinaria dentro e fuori il campo”. Cosi lo definisce chi lo conosce bene, come il procuratore e amico Carlo Della Penna, e chi ha condiviso con lui anni di gioco.

 

Christian Ferreyra, sposato, con due bellissimi figli, ha giocato domenica la sua ultima partita in Italia con il Cupello e per lui, ora che il campionato è terminato, scarpette appese al chiodo e rientro imminente in patria (Argentina).

 

Tanti anni d’oro e la consapevolezza di voler mantenere contatti in Italia e poterci tornare magari sotto altre vesti, procuratore sportivo e osservatore le più appetibili. Centrocampista centrale con alle spalle venti anni sui rettangoli di gioco in cui non son mancati periodi difficili ma in cui, alla fine, le soddisfazioni superano di gran lunga le delusioni. Inizia a 17 anni Christian ad avvicinarsi a questo sport e lo fa nella sua terra , in Argentina, per poi passare al Chicago e approdare in Italia. I primi due anni li gioca nella fila della Fidelis Andria , seguono tre anni d’oro a Celano e due nella Valle Del Giovenco in cui colleziona presenze e diverse promozioni . L’anno successivo passa all’Angolana e l’anno successivo alla Pro Vasto , squadra e città che porta nel cuore e con cui ha raggiunto l’ennesima  promozione vincendo anche la Coppa Italia nello stesso anno. Terminata l’avventura con i biancorossi si trasferisce a Sora e Trivento e nell’ultimo anno, quello forse più tribolato, parte da Trani per poi firmare con il Vasto Marina. Le cose non vanno per il verso giusto e a dicembre nel mercato di riparazione si sposta a Cupello voluto dal presidente Franco Peschetola e, con grande soddisfazione, riesce ad agguantare la salvezza dopo un girone d’andata disastroso con soli 10 punti, e terminare a 44 senza dover disputare i temibili play out e mettendo la firma con 4 reti. Due i momenti bui in cui ha dovuto stringer i denti, alla Pro Vasto in occasione della semifinale Poule Scudetto, per uno strappo che lo ha tenuto “fuori” per due mesi ed a Triveneto per un brutto infortunio. Tante le cose da ricordare con piacere: dalle svariate promozioni conquistate con varie società ai goal che hanno più “peso” come quello siglato nella finale play off con il Celano e con la Valle del Giovenco su rigore nella finale scudetto.

 

Nessun rancore, tanti i ringraziamenti. In particolare, però, a chi, ora non c’è più, ma nel cuore di Christian rimane sempre, chi è stato per lui un maestro, il trampolino di lancio, colui che gli ha fatto conoscere il mondo del calcio: Fabio Piccone. A lui ed a Franceschino Cesualdi e Giuseppe Chiavaroli, due ragazzi con cui ha trascorso tre anni stupendi e anch’essi scomparsi prematuramente per due tragedie (terremoto de L’Aquila e incidente stradale), affida i ricordi più belli e la dedica più sentita.

Condividi su:

Seguici su Facebook