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'LA PARTITA DELLA VITA': LA RESA DEI CONTI PER L'APPELLO FINALE 'PRO VASTO'. POI, EVENTUALMENTE, 'PALLA' AL CONSIGLIO FEDERALE

Riunione decisiva con Crisci e Lapenna lunedì sera dalle 20 alle 22 allo stadio Aragona

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Si respira aria di una moderata fiducia attorno al raggiungimento dell'obiettivo. L'opera di sensibilizzazione portata avanti dalla società biancorossa, in stretta collaborazione con il sindaco Luciano Lapenna, ha rotto gli argini della velata indifferenza che fino a pochi giorni fa circondava l'argomento Pro Vasto. Ora bisogna verificare quanta acqua finisce nel mulino a poco più di 24 ore dalla resa dei conti. C'è attesa spasmodica per domani sera, quando all'Aragona si aspetteranno gli ultimi contributi atti a raggiungere la fatidica somma di 250.000 euro, quanti ne servono per trovarsi nelle condizioni di poter presentare un'istanza di riammissione direttamente al Consiglio Federale. "In questo momento più che mai - sostengono Mimmo Crisci e Paolo D'Amico - c'è bisogno di stringersi attorno alla volontà di fare calcio professionistico a Vasto. I tifosi sono stati splendidi nel recepire il senso delle nostre problematiche e nel rendersi collaborativi alla comune causa e poco importa se chi rema contro sembra faccia più rumore. Rinnoviamo l'invito, l'ultimo, a dare prova concreta di amore verso la propria città a coloro che vi operano attraverso le proprie aziende con qualità e profitto, al fine di mostrare senso di responsabilità e senso civico. Vi aspettiamo all'Aragona lunedì sera, siamo convinti che insieme riusciremo a far tornare il sorriso sulla bocca dei tifosi e sulla nostra. A fare in modo che Vasto possa mantenere la categoria professionistica, un vanto mica da poco di questi tempi. Una iniezione di fiducia che aiuterebbe l'intera città a tenere la schiena dritta". Oggi il calcio sopravvive grazie a denari di dubbia provenienza, prova ne siano le continue inchieste che coinvolgono i presidenti di molte società professionistiche. Ora, se è lecito per le tifoserie andar fieri di certe proprietà e chi se ne frega dei loro affari, pure comprensibile, non si capisce perché noi vastesi dovremmo vergognarci di restare nel calcio professionistico attraverso una raccolta popolare di fondi che vanno a coprire una parte significativa della gestione di un campionato. Io credo che, al contrario, dovremmo esserne fieri ed orgogliosi. Che poi bisognerebbe strutturarsi preventivamente verso un preciso indirizzo, che continui ad essere, perché no, anche quello della partecipazione popolare, è un altro discorso. A chi invece sostiene che è facile fare calcio con i soldi degli altri, stravolgendo di fatto la realtà, diciamo che questa proprietà nel caso di riammissione in Seconda Divisione si dichiara prontissima a farsi da parte dal giorno dopo. Così avranno modo di verificare in prima persona cosa significa trovarsi al timone di una società calcistica, quanti soldi ci vogliono e quanta riconoscenza si ottiene!
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