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Premi e gran menzioni per l'azienda vitivinicola Sergio Del Casale di Vasto

L'imprenditore: 'Onoriamo il principio del fare sacrifici per meritarsi qualcosa'

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Impegno, inventiva e riconoscimenti per l’azienda vitivinicola di Sergio Del Casale di Vasto. Ultimi in ordine di tempo i buoni riscontri ottenuti alla ventesima edizione al concorso enologico internazionale del Vinitaly che hanno consentito all’Abruzzo di fregiarsi di un nuovo prestigioso riconoscimento per la qualità del vino prodotto con vitigni autoctoni.

 

L’Histonium igt Rosato «Vird’ Vird’» 2011 ha ottenuto la Gran Medaglia d’Oro nella categoria vini rosati tranquilli a Denominazione di origine e a indicazione geografica. Oltre al primo premio assoluto nella categoria dei vini rosati si aggiungono altri tre importanti gran menzioni, con il Montepulciano d’Abruzzo doc «Casale San Biase» 2009, con il Cerasuolo d’Abruzzo doc «Casale San Biase» 2011 e con l’«Histonium» igt rosso «Vird’ Vird’» 2011.

 

Per Sergio Del Casale un ulteriore e importante punto d’onore in più per quanto è riuscito a realizzare in contrada San Biagio sulla collina che guarda la città.

 

Una storia fatta da chi ha sempre vissuto «nella consapevolezza che tanti dei limiti insormontabili che la vita ci pone, possano essere valicati se lo si vuole veramente e se si è disposti a qualsiasi sacrificio pur di superarli» grazie all’aiuto della moglie Lucia Colangelo e delle figlie Paola e Laura. Un cammino che parte da quando «da ragazzino - dice Sergio Del Casale -, lavorando dall’alba in campagna, per riuscire a prendere bei voti scuola dovevo anche studiare nelle ore che trascorrevo andando a cavallo sulla mia asinella Rosina. Quando, diciottenne, rischiai di perdere l’uso di una gamba a seguito di un incidente stradale, ma non mi arresi, credendo fermamente che ce l’avrei fatta. O quando vent’anni fa decisi di abbandonare la mia carriera di ragioniere per buttarmi, quasi alla cieca, nel mondo del vino (attività di famiglia da più generazioni), credendo con tutto me stesso che se avessi lavorato sodo, se davvero non mi fossi risparmiato in nulla, allora, seppur col tempo, i risultati sarebbero certamente arrivati».

 

E dal Concorso enologico internazionale del Vinitaly sono giunti quattro premi «di straordinario valore per me e la mia famiglia, che con tanta semplicità ed umiltà continuiamo a vivere giorno dopo giorno lavorando duramente e guardando sempre avanti, traendo forza l’uno dall’altro per superare le difficoltà e cercando altresì di onorare il principio del “fare sacrifici per meritarsi qualcosa”».

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