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Megafono, telecamera e penna: Emiliano Giancristofaro tra ambiente e cultura

redazione
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L’Associazione Scuola Cultura ed Arte “Fulvio Luciani” e la Fondazione Pescarabruzzo con il Patrocinio di Italia Nostra Abruzzo, Deputazione di Storia Patria degli Abruzzi e della Rivista Abruzzese organizzano un convegno sulla figura di Emiliano Giancristofaro, studioso abruzzese delle tradizioni e delle culture popolari, tra i più rilevanti del secondo Novecento italiano, venuto a mancare nel giugno scorso.

Emiliano Giancristofaro è stato un docente, uno studioso poliedrico e un intellettuale militante. Ha diretto la prestigiosa Rivista Abruzzese ed è stato direttore editoriale della storica casa editrice Rocco Carabba di Lanciano. È stato tra i fondatori di Italia Nostra in Abruzzo e tra i protagonisti dei movimenti contro l’insediamento dell’industria petrolchimica in Val di Sangro e per la salvaguardia dell’Abbazia di San Giovanni in Venere nella costa dei trabocchi.

Ha collaborato con la Rai e con le emittenti televisive private Telamax e Tvq, realizzando trasmissioni di grande successo sulle tradizioni popolari abruzzesi. Ha studiato con grande sensibilità il tema della emigrazione abruzzese nel mondo. 

Il “ricordo” di Emiliano Giancristofaro, nel corso dell'incontro sul tema: “Megafono, telecamera e penna - Emiliano Giancristofaro tra ambiente e cultura”,  si svolgerà presso la Sala della Fondazione Pescarabruzzo (corso Umberto, 83 a Pescara) nel pomeriggio di lunedì 10 ottobre, dalle ore 17. 

Programma del convegno:

modera il giornalista Rai Antimo Amore

Introduce Gianni Melilla (Presidente Associazione Scuola Cultura ed Arte “Fulvio Luciani”)

saluto di Pierluigi Vinciguerra (Italia Nostra)

saluto di Paolo Muzi (Deputazione di Storia Patria)

Interventi

Eide Spedicato Iengo (Emiliano Giancristofaro studioso poliedrico e intellettuale militante)

Lia Giancristofaro (La Rivista Abruzzese e le “Storie del Silenzio”)

Maria Rosaria La Morgia (il giornalismo scientifico e la collaborazione con la Rai)

Antonio Bini (“Cara Moglia” e l’emigrazione abruzzese)

Domenico Valente (l’impegno per i beni culturali)

Giovanni Damiani (l’impegno nell’ambientalismo)

conclude Nicola Mattoscio (Fondazione Pescarabruzzo)
 

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