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Dove va la scuola italiana?

Presentato il lavoro di Michele Celenza “La scuola dell’ultimo uomo. Un Congedo”

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E’ stato presentato il 3 gennaio 2023 nell’Auditorium della Società Operaia di Mutuo Soccorso, il documento di Michele CelenzaLa scuola dell’ultimo uomo. Un Congedo” con la presenza di Ernano Marcovecchio come moderatore e con la presenza di Luigi Murolo, Giovanni Artese, Davide Aquilano e Marco Genovesi

Michele Celenza, da poco in pensione, ha sentito la necessità di scrivere un documento sulla scuola per delinearne la grande trasformazione e le criticità. La scuola, ha spiegato, si è allontanata dall'idea di formazione dell'antica Grecia, legata alla paideia. Con l’età moderna si è chiesto alla scuola maggiore flessibilità, una maggiore disponibilità al cambiamento e di essere al servizio, con l’assenza di una politica scolastica. Chi decide sulla scuola sono i centri di potere internazionali. La conseguenza è che la preparazione degli studenti è sempre più scarsa, con una fragilità intellettuale. 

Marco Genovesi, docente nell’Università di Nottingham Trent, ha sottolineato come la scuola sia diventata un servizio in funzione del sistema produttivo economico vigente. Ha parlato di personalizzazione, dove l’università non è più un’istituzione ma un’azienda con un profitto, lo studente è un cliente che deve essere soddisfatto e di impiegabilità, in cui gli studenti diventano attori flessibili all’interno del sistema economico. La conseguenza è che i corsi universitari diventano sempre più semplici, una piacevole esperienza per gli studenti. Non si insegna a pensare, ad affrontare difficoltà. Lo scopo dell’istruzione non è più insegnare a ragionare, ad avere senso critico, conoscere, quello che conta è il livello di impiegabilità, avere una capacità pratica, trascurando la funzione primaria di acquisire i concetti essenziali delle discipline. Il cuore dell’insegnamento è però il rapporto tra studente e insegnante, che fa la differenza, malgrado il sistema. 

Luigi Murolo ha spiegato che con l'Unione Europea la scuola si occupa di addestramento, seguendo il modello Toyota di produzione snella. Si produce in base alla domanda e il ruolo centrale è il cliente, snaturando la scuola.

Giovanni Artese, ha sottolineato l’importanza della scuola greca, e soprattutto del lavoro di Michele Celenza, del suo rigore nello studio e dell’oggettività dell’analisi, ma anche di tutte le iniziative svolte in questi anni. 

Davide Aquilano, presidente di Italia Nostra nel Vastese, oltre a evidenziare l’importanza dell’associazione come ente di formazione promuovendo in questi anni tante attività formative per docenti, ha evidenziato la criticità della scuola attuale, ma anche l’importanza della passione del docente che deve incentivare la curiosità, che deve stabilire una relazione educativa, in un processo generativo. 

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