A 22 anni dalla morte del cronista freelance Antonio Russo, originario di Francavilla al Mare, la sua città natale lo ha ricordato il giorno dell'anniversario della sua morte, avvenuta il 16 ottobre del 2000.
Quest'anno, in sua memoria la Fondazione Antonio Russo torna a promuovere il Premio Nazionale sul Reportage di Guerra, giunto alla X edizione. La cerimonia di consegna dei premi si terrà il 29 ottobre al Palazzo Sirena a Francavilla al Mare.
Antonio Russo era un cronista freelance che, dalle prime esperienze in Algeria, Burundi, Rwanda, Colombia ed Ucraina, andò infine in Kosovo per l’emittente Radio Radicale per la quale lavorava dal 1995. Qui in Kosovo rimase fino al 31 maggio 1999, dove, unico giornalista occidentale nella regione durante i bombardamenti Nato, documentò la pulizia etnica contro gli albanesi kosovari.
Morì nella notte tra il 15 e il 16 ottobre 2000 in Georgia, a soli 40 anni, in circostanze mai chiarite. Il suo corpo fu ritrovato lungo una strada di campagna a 25 km da Tbilisi, con evidenti segni riconducibili a tecniche di tortura militari. Il materiale che portava con sé, videocassette, articoli e appunti, era scomparso, così come anche il luogo nel quale alloggiava a Tbilisi fu rinvenuto svaligiato (ma gli oggetti di valore non furono toccati). Un velo nero si estende tuttora a celare la verità sulle circostanze della sua morte. Dirà la madre durante i funerali svoltisi a Francavilla al Mare:
“La sola cosa che mi consola è che è stata una morte coerente con la sua vita.”
Lo ricordiamo come martire dell’informazione libera e autentica, punta di diamante del giornalismo freelance e persona esemplare che, fino alla fine, ha creduto fermamente e coerentemente nei suoi principi.