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Murolo: “Uno strano cippo sulla spiaggia di Casalbordino”

“Quel cippo parla e l’uomo contemporaneo non sa più ascoltarne la voce”

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Sono lì, infisse nel suolo e erose dal tempo. Ma nessuno le vede. Quelle pietre segnavano la presenza del dio Termine. A nessuno era data la possibilità di violarle, di svellerle. Pena la sacertà,”  racconta sulla sua pagina Facebook il prof. Luigi Murolo. “Gli stessi viandanti si sentivano protetti dalla conchiglia di S. Giacomo, proprio là dove le dune riuscivano a domare la forza delle onde. Infine la sigla R. T. (Regio Tratturo) che garantiva al viaggiatore la protezione dello Stato. Che strano! Quel cippo parla e l’uomo contemporaneo non sa più ascoltarne la sua voce. Mi chiedo: ma perché sa ancora avvertire la presenza del Sacro?”

 

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