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'Cose dell'altro mondo', guida del prof. Murolo tra simboli e testimonianze di lutti e morti

L'appuntamento proposto dalla Pro Loco 'Città del Vasto' in occasione della giornata dedicata ai defunti

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Dopo il successo dello scorso anno, in occasione della giornata dedicata ai defunti, alla presenza di un nutrito gruppo di partecipanti e di curiosi, si è svolta la seconda edizione della camminata nel centro storico di Vasto alla scoperta degli "spazi della morte e del lutto" ancora visibili nella nostra città.

L'Iniziativa, dal titolo "Cose dell'altro mondo" è stata organizzata dalla Pro Loco "Città del Vasto" e dall'Istituto per la Storia di Vasto, con la collaborazione dell'Associazione "Vigili del fuoco in congedo".

Partiti da Piazza Rossetti, grazie alla preziosa guida ed al commento del prof. Luigi Murolo, i partecipanti hanno potuto scoprire ed osservare particolari e testimonianze legati ad avvenimenti storici accaduti in vari periodi a Vasto.

Dal racconto dell’uso dell’allora anfiteatro (ora Piazza Rossetti), a sepolcreto, si è passati a ripercorrere gli avvenimenti del 1799 e delle fucilazioni eseguite dai francesi alla Torre di Bassano. Il gruppo si è poi spostato prima presso la Chiesa di Santa Maria Maggiore, ricca di reperti e di importanti testimonianze legate alle sepolture, e poi presso la Chiesa di San Giuseppe, dove è stata sinteticamente ripercorsa la storia della chiesa e della statua della Madonna della Cintura. Inoltre, il prof. Murolo si è soffermato molto sulla storia e sull’importanza delle confraternite legate alla morte presenti in città: la “Confraternita della Carità e dei Morti” presso la Chiesa di San Francesco di Paola e la “Confraternita del Pio Monte dei Morti” presso la Chiesa di San Pietro in Sant’Antonio. Il giro storico si è concluso con la visita al Museo Civico di Palazzo d'Avalos, dove sono stati descritti e commentati i reperti archeologici funerari delle varie epoche presenti.

L’evento, si è poi spostato alla Chiesa di Santa Filomena, dove il prof. Murolo ha ricordato la grande epidemia della "febbre petecchiale" che nel 1817 uccise circa un terzo della popolazione vastese ed ha ripercorso tutte le fasi progettuali e storiche del nostro cimitero.

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