Da Ivo Menna, dell'associazione comunale ''Alex Langer'' dei Verdi di Vasto, riceviamo e pubblichiamo questo intervento sulla Ciaf di Atessa e sul problema dello smaltimento dei rifiuti pericolosi.
''In relazione al caso Ciaf e al pericolo che ha rappresentato per la salute umana di quelle popolazioni, al risvolto che ha assunto sul piano ambientale nonchè alle inchieste giudiziarie che hanno portato all'arresto di decine di addetti e altre figure legate al traffico di rifiuti pericolosi, tengo a fare rilevare come il sottoscritto sia intervenuto politicamente sul caso e sulla Laterlite di Lentella da qualche anno, per sollecitare controlli serrati e rigorosi sullo sviluppo di quelle attività che mai hanno rappresentato un modello industriale per la crescita economica, civile, ambientale del territorio; ancora oggi, dopo l'incontro di Atessa sono rimasto stupefatto delle pseudo argomentazioni dell'Arta e del suo direttore Basti che con la presentazione dei dati ha cercato di rassicurare i cittadini. Questa cosa è grave poiché i dati riferiti contrastano con l'azione della magistratura che ha dovuto supplire all'assenza della politica e degli enti strumentali regionali che non hanno esercitato alcun controllo serio sui mezzi di trasporto che contenevano i rifiuti sia in entrata che in uscita; rimango stupito che in tutta questa grave vicenda il consigliere regionale Caporale non sia intervenuto nell'assise regionale per esprimere la posizione dei Verdi e controllare e verificare come sono state in questi anni rilasciate autorizzazioni e da chi. Un silenzio questo che dovrebbe essere spiegato al partito e agli organi dello stesso - probabilmente la concezione del partito del consigliere è una visione tribale e da clan -. L'assessore provinciale Petta, intervenendo sull'argomento, e di fronte ad una platea foltissima ammette in sostanza l'impotenza a fronteggiare il problema rifiuti essendo i mezzi a disposizione pochi per un compito difficile dove gli interessi degli affaristi e speculatori sono molto ramificati e il controllo ed il monitoraggio hanno bisogno di risorse mezzi uomini. Essendo queste le conclusioni, io ritengo che questi esponenti rappresentanti istituzionali dei Verdi debbono trarre delle conclusioni ovvero rassegnare le loro dimissioni da questi incarichi per aprire un caso politico nella provincia di Chieti e nella regione Abruzzo. E' solo grazie alla sensibilità e alla tenacia di cittadini e associazione come Costambiente che si è potuto svelare il misfatto ambientale. Questa vicenda dimostra come le forze politiche siano lontane dai problemi e dalla conoscenza dalle incursioni nel territorio di affaristi di ogni risma che certamente trovano agganci nell'apparato burocratico pubblico. Faccio rilevare come la Regione dei parchi proprio alla porta d'ingresso del Parco nazionale della Maiella offre questa sconfortante vicenda di malaffare. L'ultimo rilievo che posso fare: ma la L.R. 83/2000 testo unico in materia di rifiuti pericolosi non vietava la importazione di questi da altre regioni stabilendo un tetto massimo del 20%?''.