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TUMORE DEL COLON, PARTE LA CAMPAGNA DI PREVENZIONE NEL TERRITORIO DELLA ASL LANCIANO-VASTO

a cura della redazione
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E' la seconda causa di morte per neoplasie, e ogni anno in Italia si registrano nuovi casi, il 10% in più tra i maschi e il 15% tra le femmine. Parliamo del tumore al colon, che in Abruzzo ha già colpito 1.250 uomini e 763 donne, e che ora si mira a prevenire attraverso lo Screening avviato sul territorio dell'intera regione sulla popolazione in età compresa tra 50 e 70 anni, nella fascia cioè in cui si concentra la più alta probabilità di sviluppare la malattia. Nel territorio della Asl Lanciano-Vasto sono 51.907 i cittadini invitati a sottoporsi all'esame preliminare finalizzato a scoprire nel colon la presenza di formazioni anomale attraverso un test semplice, gratuito e indolore, per la ricerca del sangue occulto nelle feci, che permette di rilevare il sanguinamento intermittente di polipi o di tumori, la cui natura viene poi accertata con altro tipo di approfondimento diagnostico, come la colonscopia. Lo screening, quindi, attraverso la diagnosi precoce permette la cura tempestiva e un miglioramento della prognosi, e in molti casi anche la guarigione, partendo da un esame davvero poco impegnativo: ''La popolazione di riferimento, quella tra 50 e 70 anni di età - spiega Giovanni Ferrini, responsabile della Gastroenterologia dell'ospedale di Lanciano - viene contattata attraverso una lettera consegnata dai medici di famiglia, nella quale viene spiegata la valenza dell'iniziativa e invitato l'assistito a presentarsi in studio per ritirare il kit necessario alla raccolta del materiale biologico. Questo poi viene consegnato allo stesso medico che provvede a inviare i campioni per farli analizzare al Centro di raccolta e coordinamento dello screening, che a sua volta, poi, invia il risultato del test al paziente entro dieci giorni. In caso di esito positivo lo stesso paziente viene invitato a presentarsi dal medico di famiglia, dal quale verrà informato sulla necessità di effettuare accertamenti di 2° livello e di come sarà successivamente seguito e controllato''. Insomma ai cittadini viene chiesto un impegno davvero minimo per partecipare allo screening, che rappresenta un'arma efficace per scongiurare o contrastare al meglio un nemico davvero terribile. Aderire alla campagna, infatti, vuol dire entrare in un programma che non si esaurisce in un test eseguito una tantum, poiché in caso di esito negativo del primo esame, lo stesso assistito viene richiamato automaticamente ogni due anni per nuovi controlli. ''Rivolgo un appello ai nostri assistiti affinché rispondano alla chiamata dei medici di famiglia - aggiunge il Direttore Generale Asl Michele Caporossi - nella convinzione di fare la cosa più giusta per la propria salute. Oggi le campagne di prevenzione ci permettono di tutelare al meglio il bene salute, ma per proteggersi da certe malattie o contrastarne l'evoluzione è necessaria la collaborazione di ciascuno; vale in special modo per il tumore del colon, rispetto al quale una diagnosi precoce equivale davvero a salvarsi la vita''.
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