Polis, il Laboratorio politico-culturale per la costruzione del Partito democratico, fondato da Nicolangelo D'Adamo, Davide D'Alessandro e Luigi Murolo, prende una posizione netta per quanto riguarda il nuovo Ospedale di Vasto e dichiara quanto segue: ''Si registrano ancora interventi sulla ''necessità '' o meno di costruire il nuovo ospedale di Vasto in località Pozzitello. Si annunciano forme estreme, di pannelliana memoria, di contestazione qualora l'Amministrazione comunale non accettasse l'indizione di un referendum perché, si dice, ''il popolo'' non lo vuole lì. Non si dice, ovviamente, dove e se lo vuole. Il problema, a ben vedere, è di natura politico-culturale. Quale ruolo ha o dovrebbe avere un comitato civico, quando abbiamo bisogno di ''democrazia diretta'', come e quando una maggioranza di governo deve resistere alle spinte municipaliste, in altre parole quali dovrebbero essere i rapporti tra amministratori ed amministrati. Dove comincia una legittima contestazione e dove finisce per diventare un gratuito insulto (la necessità di non perdere i finanziamenti, definita un ''leggenda metropolitana'') all'operato degli amministratori. Se ci sono documenti che provano la ''leggenda'' raccontata ai cittadini, è bene che venissero fuori e si denunci a tutti l'inganno e la tresca degli amministratori non si capisce con quali poteri (che in Italia, per definizione, sono ''forti''). Se queste prove non ci sono, è bene che i responsabili di illazioni stessero zitti o magari si limitassero ad altre considerazioni. Il problema che abbiamo di fronte, è bene che anche i ''vastaroli'', come ci chiama Tagliente, lo capissero, è se vogliamo per questo territorio una sanità di serie ''A'', senza perdere posti letto, o un semplice pronto soccorso. Se vogliamo un ospedale di comprensorio con attrezzature e spazi adeguati, per attrarre giovani e capaci primari, o'' vogliamo morire sui ''nostri'' marciapiedi''. Se vogliamo l'ospedale nuovo nei tempi tecnici necessari o lo vogliamo solo come ipotesi di governo. Polis, il Laboratorio politico-culturale per la costruzione del Partito democratico vuole, prima di ogni altra cosa, il rilancio di Vasto come capoluogo del comprensorio con una sanità di serie ''A'', senza se e senza ma. E, soprattutto, senza puerili riferimenti al solito campanile, sollecitato sempre per qualche voto in più. Siamo nel 2006! E' veramente sconfortante che mentre Roma (!) smantella il ''Forlanini'' e il ''Regina Elena'' per uscire ''fuori dalle mura'' e rinuncia a decine di posti letto, a Vasto si minacci lo sciopero della fame perché magari non possiamo andare a piedi all'ospedale e non vogliamo fare un regalo ad un paese vicino''.