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NUOVA SEDE DELLA PROVINCIA DI CHIETI A VASTO, IL CONSIGLIERE D'AMICO (PD) SCRIVE AL PRESIDENTE DI GIUSEPPANTONIO

a cura della redazione
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C'è la più volte annunciata apertura di una sede più ampia, capiente ed ospitale della Provincia a Vasto al centro di un intervento del consigliere provinciale e capogruppo del Partito Democratico, Camillo D'Amico, che si rivolge direttamente al presidente Di Giuseppantonio. "L'amministrazione Coletti - afferma D'Amico - ha tentato di trovare una soluzione alternativa a quella oggi esistente presso Palazzo d'Avalos ma, per cause più disparate, non siamo riusciti a porre in concreto quanto da noi voluto e desiderato. Ci eravamo riusciti sul finire della legislatura ma, la nuova, non ha inteso voluto dare seguito a quanto noi avevamo avviato. Oggi, passati quattro mesi dall'insediamento, nonostante rassicuranti annunci fatti sia dal presidente che dai rappresentanti del territorio della nuova maggioranza di centrodestra, ancora nulla di nuovo è accaduto. Chiedo formalmente al presidente di agire con solerzia oppure di trovare il coraggio di chiudere l'attuale sede nata come provvisoria ma che ancora lo è, purtroppo". Si legge in un passaggio della lettera di D'Amico a Di Giuseppantonio: "Siamo prossimi ad una stagione invernale che si annuncia rigida e lunga; la situazione dei dipendenti allocati all’interno di Palazzo d’Avalos è la medesima di sempre ossia assenza di privacy per l’utenza, mancanza di riscaldamento e servizi igienici. Noi, colpevolmente, abbiamo perso molto tempo nella ricerca di una sede più ampia, capiente ed idonea tanto che, per individuarne una, siamo arrivati a fine legislatura e, probabilmente, il magro risultato elettorale da noi ottenuto contempla anche la mancata concretizzazione di questa promessa ai vastesi ed al territorio ma, da parte sua, sinora è mancato un pur minimo concreto segnale di porre a soluzione questo problema. Questa missiva non è e non vuole rappresentare una provocazione, tutt’altro, ma voglio farmi carico di sollecitare la fine di un processo che, purtroppo, non ho visto portare a compimento durante la legislatura scorsa, per la quale mi sono direttamente battuto e, soprattutto, per il doveroso rispetto che devo ai dipendenti ed all’utenza che vi lavora e vi si reca le quali, con sano senso di responsabilità, continuano a rendere il loro servizio a dispetto della precaria situazione si trovano a condividere".
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