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IL PARTITO SOCIALISTA DI VASTO SULL'IMPIANTO EOLICO NEL MARE MOLISANO: "SOSTENIBILE ED ACCETTABILE. NO ALLA CONTRARIETA' A PRIORI"

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Dal direttivo del Partito Socialista di Vasto riceviamo e pubblichiamo: "La firma del Ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo di nove decreti VIA (Valutazione d'impatto ambientale) tra i quali quello per la realizzazione del primo impianto eolico offshore d'Italia, di fronte alla costa di Termoli (progetto proposto dalla Società Effeventi e che si collocherebbe a 7 miglia da Vasto) formato da 54 turbine che produrranno energia pari a 162 megawatt, ha risvegliato a Vasto le sensibilità “visive” di insospettabili difensori dell'ambiente. Dichiariamo subito che non intendiamo seguire le forze politiche e le amministrazioni locali dell'Abruzzo e del Molise che alzano la voce, si oppongono e non motivano, se non con generiche ed in qualche caso pretestuose motivazioni, nel merito, la loro opposizione. Siamo ormai alla irresponsabile motivazione del “non costruire assolutamente nulla in alcun luogo vicino a qualunque cosa” (che gli anglosassoni chiamano banana che sta per Build Absolutely Nothing Anywhere Near Anything). Tutti gli oppositori dell'impianto sanno che siamo il Paese europeo più dipendente dal petrolio e dove l'energia costa più cara, che siamo il fanalino di coda delle energie rinnovabili, che abbiamo il primato delle importazioni e che ora abbiamo deciso di tornare al nucleare, per volontà di alcuni di quei politici che venti anni fa avevano persuaso gli italiani a uscirne. Inseguire l'on. Di Pietro e le sue demagogiche messe a disposizione delle sue terre ed il presidente della Regione Molise cosi silente sull’ipotesi di localizzazione a Termoli di una centrale nucleare ma contrario all’impianto eolico offshore, significa voler rinunciare a pensare e ragionare. Non si può negare che l’energia eolica è un’energia rinnovabile e pulita. Il contributo di energia che l’eolico può fornire non è assolutamente secondario: basti pensare che da un parco con un potenza complessiva di 68 MW come quello in realizzazione vicino al fiume Fortore e con 2000 ore piene di funzionamento annuale, si può fornire elettricità pari a 136 GWh, sufficiente a soddisfare i consumi elettrici delle famiglie di una città di circa 120.000 abitanti, evitare una petroliera, ogni anno, da 34.000 tonnellate, sostituire un pozzo da 100 tonnellate al giorno. L’unica osservazione che le forze politiche vastesi o loro esponenti fanno è riferita allo scempio visivo presunto dell’impianto ed al riflesso negativo sul nostro turismo. Va ricordato che il territorio occupato dalle torri eoliche è perfettamente utilizzabile ad altri fini, quali ad esempio agricoltura (a terra) o allevamento (e nel parco offshore di Termoli è prevista una azione di ripopolamento ittico per la pesca sportiva  dentro il perimetro del parco). Alla fine del ciclo produttivo dell’iniziativa tutte le strutture e infrastrutture eoliche sono eliminabili e il territorio si può ricondurre alle condizioni iniziali, fino a prova contraria. Sappiamo poi benissimo tutti che il movimento turistico, le presenze, gli arrivi sono condizionati da ben altri fattori (politiche che si promuovono, capacità d’accoglienza, di promozione) e senza ricorrere ad esempi europei che hanno fatto dei Parchi Eolici anche luoghi di attrazione. In un documento del Pd nazionale è scritto che “vi sono realtà territoriali dove i generatori eolici si possono inserire senza produrre perdite di valori ambientali e paesaggistici rilevanti, o possono produrre impatti che, in un necessario bilancio ambientale complessivo, sono sostenibili e accettabili”. E’ una linea che condividiamo, ritenendo l’impianto offshore di Termoli accettabile e sostenibile sotto questo profilo. Si vede che a Vasto hanno motivazioni più profonde per negare la sostenibilità e l’accettabilità. Si vede che preferiscono vedere piattaforme petrolifere in mare e vicinissime alla costa vastese e pensare che queste non hanno impatto “visivo” o non danneggino il turismo. Non si possono esprimere negatività a priori. E non seguiremo questa linea. Si apra un confronto con la Effeventi srl, si chiariscano i dubbi e le perplessità. In altri termini, si governi e non si faccia della insana demagogia. Solo dando un serio impulso alle fonti rinnovabili si potrà vincere la battaglia contro i cambiamenti climatici".
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