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LA MUSICA ENTRA IN CARCERE E DIVENTA IL PONTE TRA IL 'DENTRO' E IL 'FUORI'

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Il ‘dentro’ e il ‘fuori’ uniti nel nome della musica. E’ accaduto nel carcere di Vasto, al cui interno alcuni degli artisti coinvolti nella manifestazione “Musiche in cortile”, andata in scena a Palazzo d'Avalos, hanno portato un ciclone di musica partenopea e gitana, riuscendo a creare un ponte tra territorio e carcere. L’operazione è stata resa possibile grazie alla sensibilità e all’impegno della direzione carceraria, degli educatori e degli agenti di Polizia Penitenziaria, a cominciare dal loro comandante Ettore Tomassi. La ballerina di flamenco Alessia Demofonti, il percussionista-cantante Salvo Russo, la violoncellista Giovanna Famulari, il chitarrista Lucio Pozone e l’addetto agli impianti Massimo De Lorenzo sono andati incontro, con le loro rispettive arti, alla condizione umana del recluso, dando vita ad uno spettacolo coinvolgente dinanzi a circa 200 detenuti. La musica ha visto l’uomo del ‘fuori’ e l’uomo del ‘dentro’ incontrarsi, cantando “Napule è”, “Maruzzella” e battendo le mani a tempo di musica gitana per sprigionare energia e ‘condividerla’. Durante lo spettacolo, a sorpresa, un detenuto ha anche espresso il desiderio di recitare con sottofondo musicale la famosa poesia “La livella” di Totò, appositamente riveduta e corretta per essere adattata alla realtà carceraria.
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