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OMAGGIO DI ANTONELLO PERSICO A FABRIZIO DE ANDRE': BUONI RISCONTRI DI CRITICA E DI PUBBLICO PER LA SERATA NEL CORTILE DI PALAZZO D'AVALOS

a cura della redazione
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Nell'ambito delle manifestazioni dedicate al 'Quarto della Marchesa' a Vasto ottimi riscontri, di critica e di pubbico, per lo spettacolo di Antonello Persico e di una band di eccellenti musicisti, tenutosi nel cortile di Palazzo d'Avalos. Un sentito omaggio a Fabrizio De Andrè che ha conquistato l'apprezzamento di numerosi spettatori. Dice il medico dell’Ospedale Civile di Pescara: “Qualcuno dice che quando canto sembro proprio lui, Fabrizio De Andrè, ma a me questo non interessa, perché a me piace cantarlo e non imitarlo. Passati ormai due lustri dalla scomparsa di De André, resta ancora molto di lui. E le nuove generazioni se ne accorgono. Le iniziative, i cofanetti e i greatest hits ideati in questi anni per ricordarlo non sono solo abili trovate di marketing, ma anche modi per insegnare ai giovani la lezione di un artista decisamente controcorrente, che con la sua voce dal timbro scuro ed ammaliante, le sue musiche malinconiche e folk, i suoi testi intrisi di pura poesia, veicolava messaggi che ancora oggi sono di forte attualità. «Se hai pietà umana sei un fuorilegge», diceva De André. Nulla di più vero, specie considerando ciò che egli ha scritto nelle sue canzoni, le cui liriche erano spesso e volentieri intrise di questa “pietas”. Una pietas che i più bigotti non sembravano voler capire, quando De André riprendeva i vangeli apocrifi e ne traeva ispirazione e magnificenza. O quando raccontava la storia di Marinella, il sogno di Maria, la guerra di Piero, le disavventure di Bocca di Rosa, tuffandosi nel fiume Sand Creek dopo essere passato per via del Campo, dove “c’è una puttana”. Perché il mezzo è il messaggio, come sosteneva McLuhan, e il cantastorie ligure ha fatto sua appieno questa importante dottrina.
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