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POLITICHE GIOVANILI E POLEMICHE: REPLICA DEL CONSIGLIERE VICOLI ALLE DICHIARAZIONI DI DI MICHELE MARISI

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Dal consigliere comunale Maurizio Vicoli, componente 1^ Commissione Consiliare Affari Generali (Commissione Regolamenti), riceviamo e pubblichiamo: "Ho letto con attenzione il comunicato di Marco Di Michele Marisi, responsabile di “Giovani in movimento” di Vasto, e sono rimasto sconcertato come per alcuni giovani di oggi la polemica politica possa prendere il posto della ricerca della verità e della giustizia. Se anch’io volessi polemizzare, direi che in 13 anni di governo cittadino a maggioranza di centro-destra forse non si è neanche parlato di uno Statuto della Consulta giovanile che, invece, è stato fortemente voluto dal Sindaco Lapenna. Ora il Di Michele Marisi accusa il centro-sinistra di disinteressarsi di questo Statuto visto che “da circa quattro mesi a questa parte” attende di essere approvato. Ebbene, senza alcuna polemica, si deve dire che, innanzitutto, i componenti la Commissione hanno ricevuto, via e-mail, la bozza di Statuto, elaborata dai ragazzi, il 15 aprile 2009 alle ore 13 cioè in piena emergenza terremoto a cui è subito seguita una lunga e faticosa doppia campagna elettorale che ha visto impegnati tutti, maggioranza ed opposizione, fino al 6 giugno. Successivamente la Commissione ha dovuto lavorare, vista l’urgenza del servizio, sul Regolamento degli asili nido comunali che sarà discusso al prossimo Consiglio comunale del 17 e 20 luglio. Martedì 14 luglio, invece, la Commissione tornerà a riunirsi per licenziare il Regolamento del Consiglio comunale dei Ragazzi. Come si può vedere, al di là della battuta d’arresto dell’azione amministrativa, le Commissioni consiliari continuano a lavorare speditamente. Se la bozza dello Statuto della Consulta giovanile non è ancora arrivata in Commissione è solo perché i ragazzi che l’hanno abbozzata, nella loro inesperienza istituzionale, hanno omesso tutta una serie di norme che devono regolare il funzionamento dell’organismo. Solo per fare qualche esempio: se la Consulta è, come si legge nell’art. 1, “un organismo istituzionale di rappresentanza giovanile” deve essere, in quanto tale, eletto mentre nella bozza di Statuto, che è pervenuta in Commissione, si parla di “aderenti” alla Consulta e non si fa alcun accenno alle modalità di elezione né, tanto meno, al numero dei ragazzi che dovrà costituire quella che loro hanno chiamato “Assemblea plenaria”. Allo stesso modo, in quella bozza, non è affatto chiara la distinzione di ruoli e funzioni tra l’organo deliberativo e l’organo consultivo; non viene specificato, altresì, se i giovani eleggibili nella Consulta debbano essere solo ragazzi italiani o, come invece io credo, anche giovani comunitari ed extracomunitari: se infatti l’integrazione culturale trova ostacoli persino tra i giovani le speranze di una società multietnica e pacifica si riducono notevolmente. Quindi, spiego a Di Michele Marisi, il sottoscritto, come certamente altri, ha dovuto preparare in queste settimane che ci dividono dalla fine della campagna elettorale, un maxi-emendamento riguardante non i principi ma il funzionamento della Consulta in modo che sia ordinato, nel senso giuridico del termine, e garante dei principi democratici. Questo maxi-emendamento sarà illustrato la prossima settimana alla Commissione e, una volta confrontato con le osservazioni degli altri commissari, dovrà essere licenziato, a mio avviso necessariamente all’unanimità visto che le regole del gioco si concordano sempre insieme, dalla Commissione entro la fine di luglio per poi essere approvato al primo Consiglio comunale utile. Confido infatti nello spirito di collaborazione dei Consiglieri d’opposizione Marcello, Giangiacomo e Sigismondi, che in questi tre anni, a differenza di alcuni elementi delle loro formazioni giovanili, hanno sempre collaborato in modo fattivo e propositivo senza alcuna pregiudiziale ideologica ma con serietà e onestà intellettuale tanto che molte delle loro proposte sono state accolte dalla maggioranza con la conseguenza che la gran parte dei nuovi regolamenti sono stati approvati in aula all’unanimità".
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