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CONSORZI INDUSTRIALI, NOMINATI I NUOVI COMMISSARI: A VASTO MARIO BATTAGLIA PRENDE IL POSTO DI FABIO GIANGIACOMO

a cura della redazione
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Durerà dai diciotto ai ventiquattro mesi la fase di commissariamento dei Consorzi industriali della Regione Abruzzo che condurrà allo scioglimento ed alla costruzione di un nuovo modello di sviluppo economico del territorio. Lo ha annunciato a Pescara il vice presidente della Regione ed assessore allo Sviluppo Economico, Alfredo Castiglione, ufficializzando i nomi di sei nuovi commissari che "sono tutti funzionari interni della Regione e posseggono le caratteristiche idonee per traghettare i consorzi verso un nuovo metodo di gestione del nostro tessuto produttivo". Si tratta di Franco Talanga per il consorzio ASI-Sangro di Casoli, di Alessandro Mucci per quello di Chieti-Pescara, Mario Pastore per il consorzio di Teramo, Marcello Verderosa per Sulmona, Daniele Antinarella per Avezzano e Mario Battaglia per Vasto. Sucessivamente ci sarà la nomina per L'Aquila. Secondo Castiglione "la situazione più critica sotto il profilo finanziario è quella a del consorzio Chieti-Pescara che accusa debiti per circa 38 milioni di euro. Per avere il quadro complessivo, occorrerà attendere la ricognizione economico-finanziaria che i commissari andranno ad operare da qui a qualche settimana". Il nuovo modello organizzativo, ha specifcato l'assessore, porterà alla graduale eliminazione dei consorzi, legati ad un concetto ormai superato di territorialità geografica, ed alla creazione dei cosiddetti 'cluster', nuove ripartizioni territoriali finalizzate ad individuare sul territorio delle filiere produttive con un elevato potenziale tecnologico ove operare politiche di cooperazione tra le imprese, le istituzioni ed i centri di ricerca. Le funzioni tradizionali dei consorzi saranno assorbite dagli enti locali. Compito dei nuovi commissari, invece, sarà quello di elaborare la ricognizione degli enti e dei soggetti pubblici e privati facenti parte del consorzio industriale, di individuare i beni del consorzio e delle società eventualmente partecipate, di redigere un elenco dei cespiti di proprietà del consorzio, di fornire la rappresentazione analitica di eventuali rapporti in sofferenza o in contenzioso, di evidenziare eventuali posizioni debitorie e di verificare, infine, la consistenza dei crediti del consorzio. Inoltre, Castiglione ha anticipato che il Ministero per lo Sviluppo Economico è sul punto di sottoscrivere un Accordo di Programma Quadro con la Regione Abruzzo per favorire il passaggio dai consorzi industriali al nuovo sistema di filiere produttive rappresentato dai 'cluster'. Sul rischio di perdita del Consorzio Industriale di Vasto interviene il consigliere comunale Nicola D'Adamo (Uniti per Vasto). "Fare un solo consorzio che ha competenza su tutta la provincia di Chieti può cogliere migliori obiettivi? Molti dicono di no, perché il 70% delle industrie sono nel Sangro e nel Vastese; il consorzio Chieti-Pescara è pieno di debiti. E per risanare i bilanci verrebbero compromesse le finanze dei nostri 2 consorzi; le tariffe dei servizi sicuramente saranno più care; i sindaci e operatori economici locali conterebbero di gran lunga meno di oggi. Di una riforma dei consorzi c'è senz'altro bisogno, nel senso di un maggiore coinvolgimento del “territorio” e dei rappresentanti delle imprese per favorire lo sviluppo economico. Ma se le industrie sono nel Vastese e nel Sangro, le decisioni perché devono essere prese in qualche stanza anonima della Valpescara, senza la partecipazione degli attori dell’economia locale? Prepariamoci a difendere quest’altro ente che scomparirà da Vasto, come molti altri in quest’ultimi 20 anni. E pensare - conclude D'Adamo - che pochi giorni fa si stava cominciando a parlare di come ricordare nel 2012 il primo mezzo secolo di industrializzazione, datosi che nel 1962 – quando Vasto contava - sorsero il Consorzio Industriale, la Siv e l’Istituto Tecnico Industriale!". Con la nomina di Mario Battaglia termina dunque la getione al Consorzio Industriale di Vasto del Cda presieduto da Fabio Giangiacomo e composto da Nicola Del Prete (già dimissionario all'indomani dell'esito delle elezioni regionali) e Manuele Marcovecchio.
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