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COMUNALI, LA ''CARICA'' DEI SETTE...

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Tratto dal settimanale Settegiorni. L'ultimo nome in campo, in ordine di tempo, è quello di Guido Giangiacomo, assessore comunale ai Lavori pubblici, la cui immagine, unitamente allo slogan ''Vasto nel Cuore'' ha fatto la sua comparsa in diversi manifesti affissi in questi giorni in città. Uno, due, tre, quattro... cinque candidati-sindaco dunque già in lizza in vista della consultazione elettorale in calendario il 28 e 29 maggio prossimi (eventuale ballottaggio l'11 giugno). Ma non è finita qui... Eh sì, perché almeno un altro paio di nomi dovrebbero far parte della partita, se tutto continuerà a seguire la logica fin qui seguita. E gli altri due nomi in questione dovrebbero essere quelli di Luciano Lapenna e Nicola Soria. Ricapitoliamo (anche perché in mezzo a tutti questi nomi il cittadino-elettore rischia di avere le idee piuttosto confuse): 1) Giuseppe Tagliente: il consigliere regionale di Forza Italia, sempre in carica, con Forza Italia di Vasto ha ''rotto'' e dunque ha deciso di fondarsi il Comitato Civico; 2) Giuseppe Forte: candidato alle scorse elezioni con la Margherita e polemico con le scelte di questo partito per le elezioni comunali, Forte ha fondato la lista civica Forte per Vasto mettendosi in corsa per le elezioni; 3) Lorenzo Russo: Alleanza Nazionale, stante l'indisponibilità a ricandidarsi dell'attuale sindaco Filippo Pietrocola (che comunque potrebbe ancora recitare un ruolo di una certa consistenza in questa partita) ha scelto di puntare sul suo capogruppo in Consiglio comunale; 4) Francesco Baldassarre: sganciato dalla politica tradizionale, il trentanovenne istruttore di nuoto, con un gruppo di simpatizzanti e amici, ha deciso di mettersi alla guida del neonato Movimento Pulito; 5) Guido Giangiacomo: Forza Italia di Vasto vuole dunque scommettere sul Giangiacomo-junior, figlio del coordinatore cittadino Giuseppe. Si diceva, in aggiunta, della probabile presenza di Luciano Lapenna e Nicola Soria. Per il primo, ormai da mesi, si parla della candidatura alla guida dell'Unione, ma alcuni meccanismi inceppatisi nell'Unione (vedi la difficoltà della coalizione di centrosinistra di esprimere la sua candidatura a Lanciano, la polemica interna di Forte ed i malumori di alcuni partiti come Verdi e Udeur) ne hanno fin qui ritardato l'investitura ufficiale. Che comunque dovrebbe esserci a breve, almeno stando a sentire le parole dei diretti interessati. Per Soria l'ipotesi di candidatura a sindaco parte da alcuni considerazioni di carattere generale. Nella Casa delle Libertà quel che è stato chiaro dall'inizio è che difficilmente si sarebbe trovata una candidatura unitaria, almeno in vista del primo turno della competizione. Le divisioni in Forza Italia, lo ''scollamento'' tra An e Pietrocola, il dibattito interno nell'Udc, che, legittimamente, poteva vantare la rivendicazione di un suo nome al tavolo delle trattative per le comunali. Dibattito interno che si è caratterizzato, in particolare, per le posizioni, non troppo concilianti, di due dei più autorevoli rappresentanti locali di questo partito, Antonio Prospero e Nicola Soria, appunto. Prospero, poi, con una mossa che ha ancora di più elevato i toni della fibrillazione interna, si è di fatto posto in una posizione che di leadership ha davvero pochi contenuti. Ha dapprima scelto di candidarsi al Senato come capolista della Dc-Psi per poi compiere un clamoroso dietrofront e rinunciare alla stessa (una candidatura che sarebbe stata comunque impossibile considerando l'esclusione della Dc-Psi dalla competizione al Senato per le politiche). Comportamenti che hanno indubbiamente certificato un evidente problema all'interno della stessa Udc e, di conseguenza, spianato la strada proprio alla guida di Soria. Almeno così pare ed almeno così dovrebbe essere considerando la posizione di un esponente politico da tempo impegnato nell'amministrazione attiva e con le ''carte'' giuste per vedere speso il proprio nome in una competizione importante come quella alle porte per le future elezioni comunali. Sette nomi forse in campo, dunque, per un'elezione che dovrebbe prefigurarsi come una sorta di ''primarie'' al primo turno e poi di uno contro uno al ballottaggio, a questo punto sempre più probabile. Sarà la carica dei sette, insomma? Vedremo...
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