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CASINI A VASTO A CHIUDERE LA CAMPAGNA ELETTORALE DELL'UDC: ''C'E' BISOGNO DI VOLTARE PAGINA''

a cura della redazione
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''Saluto caldamente l'amico Di Pietro!'': così Pier Ferdinando Casini, nella pubblica manifestazione dell'Udc a chiudere a Vasto la campagna elettorale. Il Di Pietro in questione, però, ha subito precisato l'ex presidente della Camera, non è il Tonino di Montenero di Bisaccia, ma Teresio, pure lui di Montenero, segretario regionale del partito in Molise. Tra sorrisi e battute è iniziato l'intervento di Casini in un Politeama Ruzzi gremito. Sul palco, tra gli altri, il candidato del Vastese Antonio Menna, il coordinatore provinciale Enrico Di Giuseppantonio, sindaco di Fossacesia (al quale Casini ha dato la sua 'benedizione' quale prossimo candidato alla Provincia di Chieti), il commissario cittadino Roberto Laccetti ed il coordinatore regionale della campagna elettorale Antonio De Poli. Presente anche il candidato alla presidenza della Regione, Rodolfo De Laurentiis che ha chiuso l'appuntamento. Casini, invitando a sostenere con convinzione e determinazione il progetto dell'Udc, ha toccato vari temi dell'attualità politica e amministrativa. Al centro dell'attenzione la grave crisi economica ed i suoi risvolti occupazionali nel territorio e le risposte inadeguate del Governo. ''Berlusconi era a spasso per piazza Salotto a Pescara - ha detto - noi eravamo con i lavoratori che rischiano di andare a spasso perché rischiano di perdere il proprio posto''. Più coraggio e risorse, per famiglie e lavoratori precari, erano assolutamente necessarie. Commentando lo sciopero odierno indetto dalla Cgil ha sottolineato: ''E' stata un'occasione sprecata. Di tutto l'Italia ha bisogno, salvo che di sciopero. C'è una catastrofe economica internazionale, ci sono anche catastrofi naturali che si aggiungono, ma quale necessità c'è di scioperare? Bisognerebbe fare il contrario''. In riferimento, poi all'apertura di Berlusconi nei confronti del suo partito, ha commentato che l'alleanza con il Popolo della Libertà, ad esempio proprio in Abruzzo, non è stata possibile perché ''Berlusconi ha paura di un centro moderato che metta in discussione il suo monopolio sui moderati. Credo che in Abruzzo la destra - ha aggiunto Casini - è già stata messa all'opera, la sinistra anche. E i fallimenti sono stati fortissimi. Oggi c'è bisogno di voltare pagina, di avere un centro che parli il linguaggio della pulizia, della responsabilità e dell'innovazione''. De Laurentiis ha chiuso con temperamento ed energia. ''Prima di tutto voglio dire grazie a tutti i candidati che si sono spesi in questa campagna elettorale. Sono certo che il risultato sarà rilevante. C'è un grande popolo di democratici cristiani che ci appoggerrà dandoci forza e sostegno. Dal simbolo dello scudocrociato, dai valori che rappresenta, dalla storia della modernizzazione di questa regione vogliamo ripartire per tornare ad essere protagonisti, sempre nell'unico ed esclusivo interesse delle comunità che rappresentiamo''.
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