Il centrodestra targato Popolo delle Libertà ha scelto di puntare su Gianni Chiodi. L'ex sindaco di Teramo, dimessosi dalla carica proprio per poter partecipare alla prossima competizione regionale, è l'uomo individuato da Berlusconi per guidare la coalizione a riconquistare la guida dell'Abruzzo in occasione delle elezioni del 30 novembre e 1° dicembre prossime scaturite dalla 'bufera' politico-giudiziaria dell'inchiesta sulle presunte tangenti nella sanità regionale. In lizza con Chiodi, per la scelta del candidato presidente, c'erano i parlamentari Maurizio Scelli, Filippo Piccone e Fabrizio Di Stefano ed il consigliere regionale ed ex sindaco di Vasto Giuseppe Tagliente. Nel centrosinistra, invece, non c'è ancora intesa tra le varie componenti della coalizione. Fin qui in piedi c'è la candidatura di Carlo Costantini dell'Italia dei Valori mentre non è ancora chiaro se il Partito Democratico, alla fine, convergerà sul nome 'imposto' da Di Pietro oppure presenterà una candidatura autonoma (Paolini? Di Orio?). Da verificare, infine, il ruolo dell'Udc in questa competizione (che appare al momento tagliata fuori), così come quello dei partiti e dei movimenti della cosiddetta sinistra radicale.