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EMERGENZA IDRICA ANCORA IN CORSO: ACQUA DI NUOVO A RISCHIO, L'ALLARME DEI SINDACI

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Ancora un paio di giorni e 10mila persone rimarranno senz'acqua. Rischiano di restare a secco tra giovedì e venerdì i rubinetti di migliaia di famiglie e decine di alberghi delle marine di Vasto, San Salvo e Montenero di Bisaccia. Nel Trigno ce n'è sempre meno: 150 litri al secondo, invece dei 500 che servirebbero. Una situazione drammatica, denunciata dai sindaci dei tre Comuni costieri: Giuseppe D'Ascenzo, Gabriele Marchese e Luciano Lapenna, che questa mattina in municipio, a Vasto, hanno risposto alle polemiche. ''Di questo passo - ha ammonito Marchese - non ci sarà più acqua per le Marine di Vasto, San Salvo e Montenero, né per le aziende della zona industriale di Piana Sant'Angelo''. Tutto nasce dalla ''guerra dell'acqua'', che vede schierati da una parte i Consorzi di bonifica di Termoli e Vasto, dall'altra le tre amministrazioni comunali. I sindaci ed il Genio civile, per quasi tutto il mese di agosto, hanno destinato il prezioso liquido ai soli usi domestici e vietato gli utilizzi agricoli. Le organizzazioni dei contadini protestano. Con loro i Consorzi. Intanto, dal primo di settembre, gli agricoltori hanno ripreso ad irrigare i campi con l'acqua del Trigno, ma ora il fiume è sceso di nuovo al di sotto dei livelli di guardia. ''Non abbiamo fatto - puntualizza Marchese - nessun dispetto all'agricoltura. Mi auguro possa venir meno un po' di egoismo che c'è stato e che, con il buonsenso di tutti, si possano evitare nuove ordinanze. Potremmo sporgere denuncia per interruzione di pubblico servizio, ma non vogliamo arrivare a questo punto''. Per Lapenna, ''siamo riusciti a garantire l'acqua necessaria agli usi igienico-sanitari. Si è trattato di provvedimenti concordati con tutti gli enti sovracomunali. Trovo assurdo - polemizza - che si pretenda la convocazione delle associazioni di categoria, e dunque di parte, per provvedimenti che riguardano la tutela di interessi essenziali della collettività''. E poi c'è la 'telenovela' della diga di Chiauci, su cui dopo 40 anni non si riesce a scrivere la parola fine. Secondo il Consorzio di bonifica di Vasto, competente per l'appalto dei lavori, non ci sono i soldi. Per il sindaco di Montenero D'Ascenzo, invece, sì. ''La diga - afferma - risolverebbe tutti i problemi, fermo restando che serviranno 3 anni di prove d'invaso prima di poterla utilizzare. Ma non si è cominciato nemmeno nel 2008. Un bacino di raccolta è fondamentale perché il Trigno è diventato, ormai, un torrente''. E c'è anche chi ne capta abusivamente le acque. Per questo, la Polizia Provinciale è stata allertata.
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