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DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA, L'INTERVENTO DI DON DECIO D'ANGELO

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Doveva essere un semplice approfondimento sul tema ''Il Magistero sociale della Chiesa e l'impegno socio-politico dei cattolici: ingerenza o diritto-dovere?'', tema trattato dal prof. Michele Cascavilla, docente di Filosofia del Diritto dell'Università di Chieti. Invece si è rivelata una magistrale conferenza sulla dottrina sociale cristiana, quella tenuta ieri sera da mons. Decio D'Angelo (già docente di Filosofia nei Licei e incaricato della cattedra di Teologia all'Istituto Superiore di Scienze Religiose) agli insegnanti di religione del territorio vastese presso la sala-conferenze del Centro Pastorale di Santa Maria Maggiore. Utilizzando la sua profonda cultura filosofica, teologica e antropologica, don Decio ha evidenziato le idee fondamentali della definizione di ''Dottrina sociale della Chiesa'', contenute nella nota enciclica ''Sollicitudo Rei Socialis'' (scritta da Giovanni Paolo II nel 1987), specificando innanzitutto che tale dottrina ''non è una terza via tra capitalismo liberista e collettivismo marxista, e neppure una possibile alternativa per altre soluzioni meno radicalmente contrapposte: ma costituisce una categoria a sé''. Don Decio ha subito aggiunto: ''Tale dottrina non è neppure una ideologia, ma un capitolo della teologia morale. Essa è, quindi, un'accurata formulazione dei risultati di un'attenta riflessione sulle complesse realtà dell'esistenza dell'uomo - nella società e nel contesto internazionale - alla luce della fede e della tradizione ecclesiale''. Don Decio è passato, quindi, a chiarire lo scopo principale della dottrina sociale che ''è quello di interpretare le realtà dell'esistenza umana, esaminandone la conformità o difformità con le linee del Vangelo sull'uomo e sulla sua vocazione terrena e insieme trascendente, per orientare il comportamento del cristiano''. Tutto il discorso, naturalmente, svolto in modo spigliato e coinvolgente, ha avuto momenti di riflessione su alcuni termini che hanno aiutato maggiormente a capire il tema trattato (in particolare quelli di ideologia , sociologia, ermeneutica, plusvalore, globalizzazione) e momenti di dibattito su altri termini, che il Concilio ha fatto riscoprire (es. la differenza tra ''proximus'', che riguarda le relazioni interpersonali, e ''socius'', che riguarda le relazioni non volute dall'individuo). Non sono, infine, mancati precisi riferimenti alla recente enciclica ''Deus Caritas est'' di Benedetto XVI, soprattutto al n. 28, dove il Papa sottolinea ''che la giustizia è lo scopo e quindi anche la misura intrinseca di ogni politica''.
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