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CONGRESSO PROVINCIALE UIL, LA ''FOTOGRAFIA'' DEL TERRITORIO

della redazione
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Due giorni di intenso dibattito hanno accompagnato i lavori del 14° congresso provinciale della Uil di Chieti. Dettagliata, puntuale ed apprezzata, nei vari passaggi, la relazione congressuale del segretario generale Antonio Cardo. Oltre ai delegati, numerosi gli ospiti istituzionali e non. Il sindaco di Francavilla al Mare, città ospitante, Roberto Angelucci, ha aperto la serie degli interventi. A seguire il presidente della Provincia, Tommaso Coletti e l'assessore alle Attività produttive, Giovanni Di Fonzo. Oltre alle delegazioni di Cgil, Cisl e Ugl. Anche se veri e propri ospiti illustri sono stati i due leader storici dell'organizzazione: Gianfranco Fumarola e Antonio Clementino, quest'ultimo fondatore e primo segretario della Uil di Chieti. Il congresso di Francavilla ha affrontato i temi più importanti che oggi il sindacato è costretto ad affrontare, ritenendo che su queste problematiche lo stesso debba ''essere soggetto attivo e di proposta, iniziando dalle questioni più spinose che affliggono la società: crisi occupazionale ed economica; crisi più complessiva della società civile che coinvolge anche le istituzioni che il Paese si è dato; l'incompiuto processo di integrazione europea; lo sviluppo del sistema produttivo; il fisco; la riforma dello Stato sociale; le privatizzazioni''. Secondo la Uil ''è largamente insufficiente la politica del lavoro, dello sviluppo e dell'occupazione. Bisogna dare - prosegue la nota del sindacato - una risposta occupazionale certa alle donne ampliando le occasioni e rendendo concretamente possibile l'integrazione a tutto campo del lavoro femminile, consolidando così una scelta culturale che la Uil ha sempre sostenuto. E' emersa - continua la Uil - la necessità, partendo dagli accordi del luglio '93, di ripristinare i principi della concertazione e partecipazione quali elementi conciliatori tra le esigenze di competitività delle aziende e le esigenze dei lavoratori. Il sindacato deve riprendere, senza timori, il ruolo che qualcuno intende togliergli, ripartendo proprio da quella politica dei redditi che è l'unica arma per salvaguardare il potere di acquisto dei salari''. La Uil ''condivide in toto il capitolo delle tesi riferite allo stato sociale. La protezione sociale in Italia - afferma l'organizzazione - è distribuita in modo iniquo. Il primo obiettivo da perseguire deve essere l'allargamento della protezione sociale a chi oggi ne è escluso, riarmonizzando l'attuale spesa sociale complessiva. Lo stato sociale - per la Uil - deve essere il presupposto per la costruzione di una comunità basata sui valori di solidarietà, giustizia e uguaglianza. E' necessario - continua la Uil - affrontare con determinazione le specificità aziendali nel territorio, ricercando idonee soluzioni per rispondere adeguatamente ai problemi posti dalle dinamiche di mercato, all'introduzione di nuove e più qualificate tecnologie, ai sempre più stringenti parametri di competitività. All'interno di queste valutazioni e di queste necessità - spiega il sindacato - vanno considerati i dati e gli indici dell'economia della provincia di Chieti registrati negli ultimi anni. Crisi congiunturali e strutturali continuano a minare aziende grandi, medie e piccole, con la conseguente perdita di occupazione e reddito. La provincia di Chieti si allontana sempre di più dai dati medi nazionali per produzione reddito pro capite, passando dal 65° al 69° posto per reddito imponibile. C'è - denuncia l'organizzazione sindacale - un forte aumento degli iscritti al collocamento e delle persone in cerca di occupazione all'interno dei quali aumentano vertiginosamente i precari, gli atipici e gli stagionali che rappresentano il 75 per cento delle nuove assunzioni. Nonostante tutto però - si rassicura - la provincia di Chieti esprime la metà del Pil abruzzese. Fortunatamente - ricorda la Uil - sono presenti aziende di primaria importanza quali: Pilkington, Dayco, Burgo Marchi, Eni, De Cecco, Del Verde, Bimo, Valagro. Particolare importanza riveste, poi, il settore metalmeccanico grazie a Sevel, Honda, Denso, Honeywell, Hidroalluminio, San Marco, Pierburg, Consorzio Cisi. Mentre tra i gruppi edili spiccano aziende come Di Vincenzo, Marrollo e Di Marzio''. Comunque, per la Uil alla base della crisi che ha colpito la provincia negli ultimi anni c'è ''la mancanza di una politica industriale che supportasse i grandi insediamenti e il loro indotto, oltre che le filiere produttive pi— esposte al fenomeno della globalizzazione. Chieti, Ortona, Guardiagrele, Gissi e San Salvo - sottolinea il sindacato - sono le aree maggiormente colpite dal fenomeno della dismissione dei comparti produttivi letteralmente scomparsi, da tentativi di delocalizzazione, da ristrutturazioni drastiche che hanno comportato e comportano l'espulsione di migliaia di lavoratori. Le vertenze più urgenti sono quelle relative a Oliit (170 dipendenti), Denso (360 dipendenti), Golden Lady (530 dipendenti, personale quasi tutto femminile)''. Particolare volontà dei delegati è ''il rafforzamento della Uil e delle sue politiche. La necessità di riportare l'uomo al centro comune, attorno al quale ruotano economia e mercato del lavoro, umanizzando così la vita e dando speranza e futuro ai giovani. Per questo - secondo la Uil - occorre che l'intera legislazione del lavoro sia profondamente rivista. Che le nuove norme rimettano al centro percorsi certi per l'approdo al lavoro sicuro, a tempo indeterminato, e che si definisca un sistema universale di copertura degli ammortizzatori sociali rispetto alla formazione''. Sull'idea del ''Sindacato dei cittadini'' la Uil auspica ''un progetto per immigrati, diversamente abili, disoccupati e tutti coloro che vivono la vita in modo problematico. Bisogna ampliare - conclude il sindacato - l'offerta dei servizi agli iscritti e l'efficienza delle sedi Uil le quali devono diventare sedi di certezza per tutti i cittadini senza esclusione alcuna''.
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