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Omicidio Giulia Cecchettin: l’urlo di dolore dell’Associazione Emily Abruzzo

Prevenzione, formazione e cultura le armi principali per contrastare la violenza

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All'indomani della triste notizia del ritrovamento del corpo di Giulia Cecchettin, la ragazza scomparsa insieme al suo ex Filippo Turetta circa una settimana fa, e a pochi giorni dalla Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne (25novembre), la prof.ssa Teresa Maria Di Santo, Presidente dell'Associazione Emily Abruzzo nonché Coordinatrice per l'Abruzzo di Unione Nazionale Vittime (UNaVi), fa sentire la sua voce, forte e straziata.

Giulia è la vittima numero 105 dall'inizio dell'anno ma non è di numeri che la Di Santo vuole parlare. Quanto "di donne ammazzate, torturate e seviziate ogni giorno in tutte le parti del mondo".

Un urlo di dolore quello della Di Santo, un urlo per "dire basta ad una strage di sangue che colpisce ogni luogo in ogni momento e che colpisce tutti noi per il dolore". Un urlo contro quegli uomini che credono  di amare alla follia una donna fino ad ucciderla, fino a torturarla.

"Vorrei urlare a questi uomini che questo è odio, non è amore!" dichiara Teresa Di Santo "Le leggi e i centri antiviolenza non hanno diminuito questa strage di donne e noi, come Associazione Emily Abruzzo e Unione Nazionale Vittime, lo constatiamo giorno dopo giorno ma non ci arrendiamo di fronte a questo delirio di uomini incapaci di amare.".

Un delirio che  cerchiamo di contrastare con tutti i mezzi a disposizione, con la consapevolezza che cultura, prevenzione ed educazione siano le armi principali per promuovere la loro missione. "Incontriamo periodicamente tanti ragazzi e tante ragazze nelle scuole di ogni ordine e grado e dialoghiamo con loro perché il nostro obiettivo è educare le giovani generazioni all'affettività, all'amore vero, al rispetto reciproco, alle relazioni sane." afferma la Di Santo "Sicuramente leggi più severe sono necessarie e urgenti, così come i centri antiviolenza sono indispensabili per quelle donne che non trovano nella loro casa un luogo sicuro, ma ciò che riteniamo più efficace sono la formazione e la prevenzione a partire dalla scuola dell'infanzia. Sono sempre di più le scuole che ci contattano e noi tutte volontarie siamo onorate di poter contribuire con il nostro supporto e con la nostra esperienza a rendere i giovani più consapevoli e più responsabili.".

Incontri, convegni, dibattiti, presenza capillare e costante attraverso lo sportello antiviolenza S.A.V.E., un Protocollo d’Intesa stipulato da Emily Abruzzo e Unione nazionale vittime con Comuni, Associazioni, Scuole, Ordini Professionali, Parrocchie del territorio sono il risultato dell’azione di contrasto alla violenza. Ma non solo… anche la promozione di iniziative culturali ha il suo peso. E il Premio Letterario Emily "I mille volti della violenza" alla sua seconda edizione, è la testimonianza più evidente da questo punto di vista. Aperto ad autori e case editrici, italiani o esteri, che abbiano pubblicato opere letterarie (scritte in lingua italiana) aventi come tema la violenza in genere, il concorso nasce con l’obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica e soprattutto i giovani al tema della violenza e si configura come un ulteriore tassello che si aggiunge alle attività di Emily Abruzzo, in collaborazione con Unione Nazionale Vittime. Un tassello che attinge alla conoscenza e alla cultura, con la consapevolezza del valore del libro come strumento comunicativo di speranza, da riscoprire in un’era in cui prevale il digitale.

Insomma, una preziosa occasione per quanti credono nel potere insito nella scrittura e nella lettura intesi come il dare espressione scritta dei propri pensieri ed emozioni rispetto a situazioni dolorose o traumatiche garantendo uno stato di benessere dell’individuo”.

Un progetto importante che vede l’Istituto Tecnico Statale Economico Tecnologico “F. Palizzi” di Vasto, scuola pilota in un progetto che è partito a Settembre con altre realtà scolastiche del territorio.

Un piccolo passo per provare a realizzare un grande sogno, quello dell’Associazione Emily: chiudere i centri antiviolenza, come dichiara sempre convinta Teresa Di Santo, perché non ci sia più bisogno di allontanare una donna dalla sua casa.

Siamo consapevoli che rimarrà solo un sogno ma speriamo che con le azioni che dal 2005 attuiamo su tutto il territorio potremmo contribuire a salvare almeno una vita, una delle tante "Giulia": questa la speranza della Presidente Emily Abruzzo.

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